Continua il lavoro di Missionland in Africa, con Roberto Maculan e i suoi ancora in viaggio per aiutare gli africani in casa loro.
Aiuti veri che non consistono in regalare la carità, ma nel coinvolgere alcune popolazioni a collaborare per costruire lavoro nel territorio, per guadagnarsi quel che viene loro dato e realizzare un progetto di sviluppo.
Missionland, la onlus di Carrè nata per dare una mano a chi ne ha bisogno, ha lavorato senza sosta nel nord del Senegal durante tutte le feste natalizie, impegnando i suoi uomini in un ‘cantiere’ per la produzione di arachidi.
Arachidi non solo da mangiare, ma da commercializzare in tutto il mondo, per poterci guadagnare e reinvestire il profitto nel territorio, realizzando così un sistema economico in grado di dare lavoro e produrre beneficio ai lavoratori.
“La produzione delle arachidi è iniziata e sta andando bene – ha spiegato dal Senegal Roberto Maculan, portavoce e leader di Missionland – Le donne la vendono e sono contente perché con le nuove confezioni, differentemente da prima, si può vedere il prodotto. Pare che un’azienda di Milano sia interessata a firmare in accordo e ora stiamo cercando di capire quali sono i quantitativi che i lavoratori africani
Non solo arachidi, ma impegno a tutto tondo per Missionland, con Roberto Maculan che volerà oggi a Ouahigouya, una cittadina in Burkina Faso al confine con il Mali, dove incontrerà alcuni tecnici che si confronteranno con lui con lo scopo di installare una pompa solare a Sangha, un piccolo comune rurale del Mali nel circondario di Bandiagara.
“Io non posso andare nel Mali – ha spiegato Maculan – Me lo hanno proibito perché ci sono attacchi continui. La domenica le chiese vengono bersagliate e quindi l’ambasciata mi ha rifiutato il permesso. E’ emozionante vedere le persone del luogo così entusiaste di collaborare con noi. La Madre Superiora ci ha spiegato che con i soldi le donne possono lavorare e i bambini studiare e per esprimerci la loro gratitudine spesso ci coinvolgono in canti e balli tipici della tradizione locale”.
Anna Bianchini