Grande o piccola che sia la fede è fede, quella che porta anche a curarne e ricordare la storia di chi la Chiesa l’ha resa più vicino alla gente e soprattutto ai giovani. Come l’indimenticabile Papa Wojtyla che compare nel libro scritto da Orazio La Rocca, incappando in errori giudicati ‘madornali’ da Sandro Pozza.
Un piccolo “Davide” contro un gigante “Golia”, come nell’Antico Testamento. Ad interpretare il ruolo di quest’ultimo Orazio La Rocca (1950), vaticanista del settimanale Panorama e dei quotidiani regionali del gruppo Gedi. Per oltre trent’anni ha seguito l’informazione vaticana e religiosa per La Repubblica, collaborando anche col settimanale L’Espresso, dopo aver scritto per il Messaggero, L’Osservatore Romano, Radio Vaticana e l’Ufficio di Comunicazione Sociale della Conferenza Episcopale Italiana. Un curriculum di grande rispetto che non giustifica gli errori madornali presenti nel suo testo “L’anno dei tre papi”, il racconto, edito dalla San Paolo nelle scorse settimane, di quei 71 giorni del 1978 che vanno dal 6 agosto quando muore Paolo VI, all’elezione di Giovanni Paolo I e la sua morte appena 33 giorni dopo e che si conducono al 16 ottobre dello stesso anno all’elezione di Giovanni Paolo II.
Ad accorgersene un piccolo Davide, il “vaticanista ed esperto ecclesiale” che collabora col nostro giornale: il meticoloso Sandro Pozza da Calvene, oggi consigliere comunale di maggioranza nel comune di Lugo di Vicenza. Laurea in Teologia, Lettere e Filosofia nei giorni scorsi SandroPozza ha fatto presente alle Edizioni San Paolo di queste importanti sviste storiche.
“Non voglio fare polemica, ma sono troppo affezionato a San Giovanni Paolo II per non essermi accorto di tre strafalcioni a pag. 278/279 – ha scritto il 35enne preside della scuola media “Filippin” di Paderno del Grappa oltre che insegnante di Religione alle scuole medie di Enego nell’Altopiano di Asiago – Karol Wojtyla è nato il 18 maggio 1920 e non il 20 maggio, non lo posso scordare: è anche il giorno del mio compleanno. Ha subito l’attentato nel 1981 e non nel 1983, inoltre era il 13 maggio e non l’11 maggio. Ha attribuito la sua salvezza all’intervento della Madonna di Fatima nel giorno della sua festa liturgica, il 13 maggio, appunto”.
La storia è storia. E anche le date hanno la loro importanza.
di Redazione AltovicentinOnline