Sono cominciati a Caltrano i lavori per il nuovo acquedotto in montagna, che garantirà l’apporto idrico a tutta la zona di pozza del Favero e della val Carriola.
Due chilometri di tubature, due grandi serbatoi idrici nella zona Magnaboschi e Bar Alpino, per servire le utenze montane della zona nord.
I lavori si sono resi possibili grazie ad un sostanzioso finanziamento ottenuto sui fondi europei attraverso Avepa, l’agenzia regionale che gestisce i bandi del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020, al quale hanno attinto gli amministratori caltranesi per il rilancio dell’agricoltura in montagna. “Siamo felicissimi di questo avvio dei lavori – ha commenta il vicesindaco Ivan Dalla Valle, responsabile del patrimonio montano – L’acquedotto corona il sogno di generazioni di caltranesi che vedono così rivalutarsi il prezioso patrimonio silvo-pastorale”.
Le ruspe della ditta appaltatrice sono al lavoro proprio in questi giorni a monte del Bar Alpino dove alloggerà, inserita nel contesto del bosco, una delle vasche idriche previste dal progetto.
“In qualità di componente della maggioranza nei due mandati della amministrazione del precedente sindaco Marco Sandonà, che si è speso con successo per reperire i fondi per quest’opera fondamentale anche per lo sviluppo del turismo nelle nostre meravigliose montagne, sono lieta che siamo riusciti adesso a dare concretezza al contributo regionale elargito attraverso Avepa, grazie alla proficua collaborazione con la Sindaco di Roana Elisabetta Magnabosco, che ci ha consentito di attraversare il suo territorio con la nuova condotta”, ha affermato l’assessore Claudia Bonaguro, delegata all’associazionismo intercomunale.
Infine, il consigliere delegato ai lavori pubblici Maurizio Dalla Riva, ha evidenziato: “Anche i Consorzi di Bacino Bacchiglione e Brenta hanno concorso per la messa in programma di fondamentali opere collaterali ed integrative a valle (potenziamento rete acquedottistica di Magnaboschi attraverso Etra spa) ed a monte (rete di distribuzione fino alle malghe attraverso Viacqua spa). Senza la sinergia tra questi enti l’opera non potrebbe approdare all’obiettivo finale che ci siamo prefissati: quello di garantire una sicura ed igienica risorsa idrica per le realtà ricettive della nostra montagna e contribuire al miglioramento qualitativo dei prodotti delle malghe”.
di Redazione Altovicentinonline