Le sue dita picchiettano sulla tela. Stendono pastelli e strato su strato emerge il volto di una donna che guarda chi l’ha creata. Tutto attorno c’è un sogno realizzato tre anni fa a Breganze con l’apertura di uno studio d’arte. “È stata una rinascita per me”.  Perché a quarant’anni e più si può svoltare, con una passione che diventa professione come ha fatto Federica Elipanni, 47 anni di Lugo di Vicenza.

Mollare un lavoro sicuro e ultraventennale dai più può essere considerata una pazzia ma, fortunatamente, c’è ancora una fetta di buona gente che apprezza il coraggio di chi prende, o riprende, in mano la propria vita mettendosi in gioco. Anche se per Federica la pittura non è mai stato tale, anzi. “E’ un modo di esprimermi e in più occasioni il montare un cavalletto, mettere il foglio bianco e iniziare a dipingere è stato uno sfogo”, spiega mentre gira per lo studio preparandolo di tutto punto perché a momenti arrivano i suoi allievi. “Questa una parte del mio lavoro, perché mi sono resa conto che c’è tanta gente che vuole imparare ma non sa da dove e come cominciare-ci racconta- Per questo ho deciso di creare dei laboratori, con corsi divisi per fasce di età”.

Minuta ed effervescente in ogni suo gesto, Federica si placa quando tocca i suoi pastelli. Per gradazione sono ordinatamente riposti sul piano di lavoro e sembra che l’attendano. Un’attesa che non durerà a lungo. “Non posso, è più forte di me-continua-Ma non solo perché ci sono scadenze da rispettare, ma perché non potrei mai lasciare una mia opera incompiuta. Se lo facessi lascerei a metà strada anche me stessa”. Un leitmotiv che potrebbe sicuramente incorniciare e che riassume chi è Federica Elipanni. Nata con i colori tra le dita, cresce solcano i propri ricordi con matite e pennelli, si diploma in tecnico della moda, approda al gruppo artisti di Zugliano e sin da giovane comincia a lavorare. Ma farà tutt’altro, perché se i complimenti ai suoi quadri alimentano la sua passione, Federica resta con i piedi per terra. La vita, spesso, va così. Radicando in mestieri che danno da vivere e che pagano le bollette che ciascuna famiglia affronta. “Ma non era mai abbastanza per me: non ero completamente ‘io’. Per questo in tutti questi anni non ho mai abbandonato la pittura, investendo anche su me stessa e partecipando ai corsi dei maestri Ruben Belloso Adorma e Cuong Nguyen. Mi sono iscritta all’associazione italiana pastellisti 8 anni fa e pian piano ho cominciato a farmi conoscere, partecipando a varie mostre collettive e personali, ricevendo premi e riconoscimenti”.

 

Dai concorsi regionali al premio Mestre di pittura. Di giorno a stretto contatto con una miriade di persone per necessità di lavoro, in tutti questi anni, era alla sera che Federica poteva dare spazio alla sua verve artistica. I turni di riposo dal lavoro consumati tra schizzi e bozze di disegno, tra le corse per arrivare puntuale ad una mostra con la sua opera sottobraccio. Nel 2010 il primo riconoscimento al concorso regionale di pittura Zugliano, che bisserà due anni più tardi e nel 2018 vince il premio Binario 21 Liliana Segre con il suo ‘Turbamento dell’animo’ realizzato con pastello secco su carta. “Lì è stata un’emozione infinita, indescrivibile”, racconta Federica. Un riconoscimento che carica la sua vena artistica che la porterà negli anni successivi ad altri riconoscimenti, con opere che diventano finaliste al premio Mestre di Pittura: “l’anno scorso con ‘Look at me’ ma prima ancora con ‘il cerchio dell’indifferenza” continua Elipanni, “una tela a me cara che grida lo stato di quei tanti bambini che ogni giorno lottano per la propria libertà. Un quadro che ho messo all’asta e dando in beneficenza il ricavato per aiutare il progetto di Tony Conte in Burkina Faso”.

 

“Nei miei corsi allievi dai 7 agli 87 anni”. Oltre alle mostre, Federica vede aumentare le richieste di ritratti. “Lì ho capito che era il momento di dedicare tutta me stessa alla pittura- ricorda-Così ho lasciato il lavoro e tre anni fa ho aperto il mio studio d’arte a Breganze. Una sfida sì, ma una grandissima conquista per me”. Tra tele bianche, carte da disegno, pennelli e pastelli Federica riempie il suo laboratorio che ben presto dovrà fare spazio ad una nuova idea della 47enne pittrice: “potevo farmi mancare i corsi? Dopo aver dato lezioni ‘in trasferta’, sia con dei ragazzi nella biblioteca di Lusiana Conco che all’università per adulti a Marano Vicentino, ho deciso di portare gli studenti a ‘casa mia’- racconta ancora Federica- Ci sono vari corsi, anche in collaborazione con altri pittori. Come quello di acquerello condotto dal maestro Maddalena, oppure il corso di disegno creativo dedicato ai bambini dai 7 ai 12 anni che seguo personalmente io. Trasmettere la mia passione per la pittura è una gioia grande e sono comunque momenti di grande accrescimento anche per me-conclude Federica Elipanni- L’allievo più piccolo ha 7 anni mentre quella che più grande ne ha 87: un bel mix direi, di esperienze e di fantasia. Ma su tutte domina la passione per un’arte che, nell’epoca dei social, non è effimera e io sono onoratissima di essere la loro maestra”.

Paola Viero

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