Ci hanno provato una prima volta, ci provano una seconda. A Breganze si cerca il gestore del “bar bianco” degli impianti sportivi comunali, chiuso da due mesi, ma che faccia anche da custode.
Andato deserto il primo bando, a distanza di un mese il Comune ci riprova per trovare chi se la senta di riaprire il bar del centro sportivo di via Ferrarin, oltre ad aprire e chiudere i cancelli degli impianti e vigilare sui tanti sportivi che richiama, anche da fuori paese.
Una seconda ricerca che scorre sul bando del Comune, mettendo in gioco questa volta solo il bar che si trova al piano terra e non l’alloggio destinato al custode al piano primo.
Non un controsenso, ma ragionamento dopo la prima gara andata deserta, che proponeva bar e appartamento in pacchetto completo, risultando probabilmente un affitto troppo alto da sostenere.
A Breganze ci si chiede quando e se riaprirà. Toccherà aspettare i primi giorni di marzo per sapere se, oltre alla busta di gara, verrà protocollata la determinazione a mettersi in gioco, pur sobbarcandosi un affitto che verrà battuto al rialzo, partendo da 1.350 euro al mese.
Chiuso dalla fine di novembre scorso, l’amministrazione comunale non ha perso molto tempo per rimetterlo ‘sul mercato’, dopo anni di gestione da parte di due sorelle brasiliane “Hanno rinunciato entrambe per motivi familiari – spiega l’assessore Sebastiano Silvestri – Per questo ci siamo subito attivati per trovare qualcuno che prosegua l’attività”.
A chi si porterà a casa la gestione del bar, non sarà possibile tentare di ingrossare gli affari con slot machine, gratta e vinci e superalcolici, su questo il Comune è tassativo.
Un sì al bar, quindi, che ne lasci fuori dalla soglia le dipendenze.
Si spera che presto torni a riaprire i battenti quel punto di ritrovo, e ristoro, che è tappa immancabile per le tante persone, di ogni età, che ogni giorno utilizzano gli impianti, gestiti dalle numerose associazioni sportive che hanno reso Breganze un paese dove lo sport è un’opportunità di crescita ed aggregazione per moltissimi giovani, ma non solo.
Paola Viero