Nell’anno 2018, decretato l’anno ‘del cibo italiano nel mondo’, prepariamoci ad un a Befana italianissima, perchè “Con oltre cinquemila tipicità censite, non possiamo certo pensare di realizzare delle calze con falso made in Italy”.
Lo sostengono Martino Cerantola e Roberto Palù, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Vicenza, che per l’ultimo giorno delle festività natalizie , auspicano l’uso di prodotti locali.
“Dobbiamo riscoprire questa festa popolare e ricordare com’era vissuta fino a qualche anno fa- hanno commentato Cerantola e Palù – Sulla tavola si preparava latte caldo e biscotti e sul camino venivano attaccate le calze di lana, naturalmente le più grandi che si riuscivano a recuperare in casa, per farci stare più prodotti”.
Una poesia, insomma, che consentiva ai più piccoli di prepararsi alla festa, di credere nelle tradizioni e, non ultimo, di sognare. “Garantire ai più piccoli la possibilità di sognare e di credere nel valore delle tradizioni, fatte anche di buon cibo è un dovere per i genitori ed un diritto per i bambini, che dovrebbero poter crescere nell’ingenuità e nella semplicità – hanno continuato Cerantola e Palù – Coldiretti ci crede fermamente, perciò la festa della Befana, anche in città, sarà del tutto particolare ed emozionante, per i più piccoli, ma anche per adulti ed anziani, che si spera ricomincino a vivere il calore del caminetto in ciascuna casa”.
E dentro alla calza, al di là dei dolciumi e del carbone che non possono certo mancare, dovranno necessariamente trovar posto le tipicità