E’ polemica dopo la pubblicazione da parte del Corriere del Veneto, a firma Gian Maria Collicelli, della notizia del bando da 74milioni di euro firmato dalla prefettura di Vicenza per l’accoglienza di 2.900 profughi nell’intera provincia.
Numeri record per la gestione dei richiedenti asilo in questo angolo di Veneto, dove ormai i numeri hanno raggiunto cifre insospettabili se pensiamo a 2 anni fa, quando le comunità iniziavano a fronteggiare l’arrivo di profughi dopo gli sbarchi-fiume di Lampedusa.
Esattamente 2 anni fa, nell’Alto Vicentino, i sindaci erano alle prese con l’accordo dell’allora prefetto Eugenio Soldà, che profilava loro una realtà che oggi, a così poco tempo di distanza, ha stravolto i numeri. Poca lungimiranza o emergenza che scombina i piani?
Oggi, sebbene la linea morbida dei primi cittadini che cercano di sedare gli animi di una popolazione che percepisce, anche se non sempre informata ufficialmente, la presenza di sempre più richiedenti asilo, il tappo potrebbe saltare da un momento all’altro.
Proprio grazie al temperamento paziente e al buon senso degli
Manca ora una cosa nell’Alto Vicentino, una sorta di ufficialità dei numeri reali, tra gli amministratori che tentano di sminuire la situazione, paesi che si erano dichiarati alla prefettura non accoglienti ma che in realtà ospitano famiglie di immigrati e realtà sconosciute dove sarebbe interessante andare a scovare i rifugiati, per poter tracciare un bilancio autentico.
Anna Bianchini