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Bacino di Meda, mancano sempre i soldi per avviare il progetto

Si alza di nuovo forte dall’Est Vicentino la richiesta che nell’Alto Vicentino si facciano i bacini di laminazione mancanti sul fiume Astico. Se ne fa portavoce il sindaco di Torri di Quartesolo, Gianluca Ghirigatto, che sottolinea come il rischio di piene disastrose del Tesina e del Bacchiglione, in cui affluisce l’acqua dell’Astico, rimane molto alto e riguarda un’area abitata da centinaia di migliaia di persone e densa di attività economiche. Simbolo dell’alto rischio alluvionale nella zona a est di Vicenza è il famoso Ponte sul Tesina di Torri di Quartesolo su cui corre laStrada Regionale 11 Padana Superiore verso Padova, un’opera in muratura del XVI secolo probabilmente progettata da Andrea Palladio. Che puntualmente, ogni volta che piove forte sulle Prealpi Vicentine, viene fortemente attenzionata, a volte anche con la chiusura del traffico, e sempre con notevoli apprensioni per la popolazione locale.

I due progetti regionali di invasi anti-piena nell’Alto Vicentino, che assieme al terzo di Marola nel territorio di Torri di Quartesolo dovrebbero mettere in sicurezza il corso di Astico-Tesina-Bacchiglione, sono quello di Breganze-Sandrigo da 4,6 milioni di metri cubi di capacità e quello di Meda da 7 milioni di metri cubi nei territori dei Comuni di Velo d’Astico, Cogollo del Cengio e Piovene Rocchette. Ma il primo progetto è sospeso https://www.altovicentinonline.it/alto-astico/invaso-astico-ce-lo-stop-al-progetto-guarda-nei-comuni-di-breganze-e-sandrigo-ha-vinto-la-tenacia/ in seguito alla sentenza dello scorso maggio del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma, che ha accolto il ricorso in materia di deficit di valutazione di impatto ambientale da parte dei Comuni di Breganze, Sandrigo e Montecchio Precalcino. La Regione punta a riformulare il progetto, il cui budget era arrivato a 73 milioni di euro, ma i tempi inevitabilmente si allungheranno mentre le certezze che l’opera si possa effettivamente realizzare nei volumi previsti si affievoliscono.
Mentre per la seconda infrastruttura, quella di Meda https://www.altovicentinonline.it/alto-astico/velo-dastico-anticipazioni-del-progetto-bacino-di-meda-i-cittadini-come-cambiera-la-nostra-valle/ , per la quale lo studio di fattibilità economica approvato a marzo 2022 dalla Giunta Regionale indicava un budget di 45 milioni di euro che potrebbe salire a 80 milioni se si includessero anche le opere di infiltrazione dell’acqua nel sottosuolo per la ricarica della falda freatica, manca ancora il progetto esecutivo

https://www.altovicentinonline.it/attualita-2/bacino-di-meda-tempi-ancora-lunghi-per-il-progetto-esecutivo/

Perché, ufficiosamente, la Regione non ha disponibilità dei circa due milioni di euro che servono per finanziarne il costo. Soldi che dovrebbero arrivare dallo Stato. Ufficiosamente, si intende. Perché ufficialmente, sui tempi di avvio del progetto dell’invaso di Meda dichiarazioni non ce ne sono da parte della Direzione Difesa del Suolo e della Costa, SOS Lavori e Servizi tecnici che fa capo all’assessore regionale Gianpaolo Bottacin.
«Occorre velocizzare l’iter di Meda», è l’appello del sindaco Ghirigatto di Torri di Quartesolo, che ha recentemente invitato i colleghi dell’Alto Vicentino a sostenere l’opera e che chiede allaGiunta Regionale «di trovare velocemente le adeguate coperture finanziaria in collaborazione con lo Stato, affinché la priorità data alla realizzazione di questa infrastruttura passi dalle parole ai fatti». Interpellato da AltoVicentinOnline, il sindaco di Cogollo del Cengio, Piergildo Capovilla, dichiara di non aver più saputo nulla dalla Regione sull’iter del progetto. «Il nostro Comune è favorevole alla realizzazione dell’opera. Che comunque non è corretto chiamare “bacino o invaso di Meda” – puntualizza –perché gran parte dell’area interessata è compresa nel territorio di Cogollo». Nessuna dichiarazione aggiornata sul tema invece da parte di Nicola Campanaro sindaco di Velo d’Astico e di Renato Grotto sindaco di Piovene Rocchette.

Federico Piazza