Il ragù con l’arna è stato scagionato. Le analisi che l’Ulss 4 ha fatto effettuare dal Laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie di Legnaro, sul campione di ragù prelevato alla sagra dei bigoli con l’arna di Zanè, ha dato esito negativo.

Tira un sospiro di sollievo anche la Pro Loco, a capo dell’organizzazione dell’evento che tra sabato e domenica scorsi ha registrato 76 persone intossicate e colpite da disturbi intestinali e da vomito.

“Le indagini dell’Ulss 4 hanno evidenziato che non c’è responsabilità diretta per malagestione – ha sottolineato Roberto Berti, sindaco di Zanè – anche se di sicuro qualche cosa è andato storto”.

Subito dopo le tante segnalazioni pervenute, il dipartimento di prevenzione e sicurezza alimentare dell’Ulss 4 Alto Vicentino aveva provveduto a sequestrare alcuni campioni di ragù disponibili non appena era stato chiarito che le persone che denunciavano di stare male, avevano tutte in comune la partecipazione alla sagra dei bigoli con l’arna.

“I risultati delle analisi hanno permesso di escludere, nei campioni esaminati, la presenza di germi e tossine in grado di provocare intossicazione alimentare – ha spiegato Ulss 4 – L’analisi della sintomatologia, dei tempi di insorgenza e del tipo di alimento coinvolto fa ipotizzare che la causa dell’inconveniente sia da imputare a una conservazione non corretta di un modesto quantitativo di ragù, che ha dato luogo alla produzione di una tossina in grado di provocare i lamentati disturbi intestinali. I disturbi segnalati, dolori addominali e diarrea, sono stati di entità moderata e hanno avuto una durata media di ventiquattro ore circa con tempo di incubazione medio di dieci ore. L’Ulss4 ha esaminato la tracciabilità dei fornitori, delle materie prime e il piano di autocontrollo adottato, previsto dalla normativa vigente in tema di sicurezza alimentare – conclude l’azienda sanitaria locale – evidenziando la necessità di una particolare attenzione nelle procedure di conservazione del prodotto dopo la cottura allo scopo di assicurare un elevato controllo di questa fase anche in relazione al numero di pasti serviti e alle dimensioni dell’evento”.

A.B.

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