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Veneto seconda regione per ‘fuga dei cervelli’. Ma è vicentino il progetto per la promozione del lavoro che vince ad Atene

E’ seconda solo alla Lombardia la regione Veneto nel ‘guidare la fuga di cervelli’ dei giovani che non vedono un lavoro nel loro futuro. Su 110 mila italiani che hanno scelto di emigrare, nel 2015 sono stati più di 10 mila i giovani veneti sotto i 34 anni ad andarsene, oltre 20 mila i lombardi.

 

E’ quel che ha spiegato non senza un certo allarmismo il presidente del consiglio regionale del veneto Roberto Ciambetti ad Atene, in occasione della ‘conferenza europea di alto livello a sostegno dell’occupazione giovanile’. Ma nonostante le cattive notizie è proprio un progetto vicentino a guadagnarsi il primo premio in un contest europeo per la promozione del lavoro autonomo tra i giovani cosiddetti ‘Neet’ (Not in Employement, Education and Training, ovvero non impegnati in un lavoro, nello studio o nella formazione), nato dall’unione delle forze di regione Veneto, regione della Carinzia e numerose piattaforme europee per il sostegno del lavoro giovanile.

 

‘Per quanto con dati migliori – ha commentato Ciambetti – a quelli di altre regioni europee, anche da noi il problema della generazione Neet esiste e va affrontato, perché questo ha come conseguenza un impoverimento del territorio’.

 

A vincere i 4 mila euro in palio è stato il progetto ‘Cercando Lavoro’, coordinato dal comune di Vicenza, un modello di estremo interesse che potrebbe diventare di riferimento per molti Paesi europei. Nato nel 2012, su iniziativa del consiglio per lo sviluppo economico di Vicenza, questo progetto ha messo assieme l’associazione di consulenti sulle politiche lavorative, educatori professionisti, enti di formazione, agenzie del lavoro, esperti del lavoro, cosiddetti ‘head hunters’ e imprese private creando una rete con le amministrazioni comunali, attualmente 21 comuni, impegnati appunto a mettere in sinergia professionisti ed esperti del mondo del lavoro. ‘Si tratta di un esperimento di estremo interesse – ha spiegato Ciambetti – e il fatto che sia giunto primo tra le 27 proposte presentate dimostra come questa iniziativa abbia colto nel segno indicando una soluzione praticabile in Europa nella strada difficile del dare speranza e occasione reale di lavoro ai giovani’.