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Valli. Strada degli Eroi. Alpini e Comune uniti per gestire l’accesso al Pasubio

Valli del Pasubio e Alpini insieme sulla Strada degli Eroi.

Con una convenzione firmata da Armando Cunegato, Sindaco di Valli del Pasubio, e Luciano Cherobin, presidente della Sezione A.N.A. (Associazione Nazionale Alpini) di Vicenza, le due parti hanno regolamentato l’accesso alla sommità del Pasubio dalla galleria D’Havet a Porte Pasubio, in vista dell’importante quadriennio 2015-2019, oggetto delle celebrazioni del Centenario della Grande Guerra.

Tale tratto, di proprietà del Comune, non è infatti accessibile per i veicoli motorizzati, e richiede un’autorizzazione speciale per accedervi. D’ora in avanti quindi, a partire dal 1° giugno 2015 fino al 31 giugno 2019, sarà gestito assieme da Alpini e Amministrazione valligiana. In particolare l’associazione delle Penne Nere, già responsabile nel periodo estivo della cura della Chiesetta che si trova sopra al Rifugio Papa, avrà disponibili dieci permessi permanenti per transitare con veicoli. Inoltre, la sezione vicentina dell’A.N.A. avrà in carico la gestione del traffico sul suddetto tratto in occasione del pellegrinaggio annuale al Monte Pasubio e nel giorno precedente. “La Sezione A.N.A. – recita la convenzione – solleva il Comune e l’Amministrazione Comunale da ogni responsabilità e conseguenza per qualsiasi danno a persone, animali o cose derivante direttamente ed indirettamente della predetta gestione”.

Parallelamente a questo documento l’A.N.A. Vicenza ne ha stipulato uno anche con il comune di Vallarsa per la gestione dell’altro tratto della strada in questione, che va dal Pian delle Fugazze alla Galleria D’Havet.

Soddisfatto Armando Cunegato, il quale ha dichiarato che “questa convenzione è inserita nell’ottica di collaborare con l’A.N.A. garantendo possibilità di movimento agli Alpini sulla cima della montagna, al fine di ricordare in modo doveroso gli eventi della prima guerra mondiale che hanno interessato il monte Pasubio, tema quanto mai caro all’Amministrazione di Valli”.

Federico Pozzer