Da Pian delle Fugazze a Contrada Corzati, sempre a Valli del Pasubio, ma questa volta il Comune di Schio non c’entra e se li prende in carico la giunta di Armando Cunegato.
Lunedì 24 agosto, al mattino, il Centro Studi Formazione Orientamento, la Cooperativa di Monselice che gestisce i profughi della ex Colonia di Schio, trasferirà 15 dei 60 migranti nell’edificio delle ex scuole di quartiere di San Sebastiano, in contrada Corzati.
Giovedì è stata una giornata intensa per l’Amministrazione comunale di Valli e per alcuni rappresentanti della Onlus che si sono incontrati per concordare come occupare parte del tempo degli immigrati, accordandosi su proposte di lavoro settimanali, di pubblica utilità per il Comune di Valli, stilate dal Comune e che il Csfo si occuperà di far svolgere ai profughi. Nella situazione che ha visto ‘l’emergenza profughi’ affrontata in fretta, quasi a dover mettere una toppa sullo strappo, è la prima volta che un’amministrazione si siede in anticipo al tavolo con una cooperativa ponendo paletti che sottintendono “noi ci stiamo, ma a condizioni precise”.
I ragazzi che andranno a Contrada Corzati arrivano dal Centro Africa, alcuni dal Mali, dal Ghana, dalla Costa d’Avorio e sono per lo più di lingua francese. La Cooperativa pagherà un affitto per lo stabile, avendo stilato una convenzione di durata annuale con il Comune che prevede una serie di obblighi. Il principale e fondamentale ‘dovere’ riguarda l’occupazione del tempo degli stranieri.
Armando Cunegato, Sindaco di Valli, è stato molto chiaro durante l’incontro, sottolineando che “non dovranno stare con le mani in mano durante le giornate” e qualora questo succedesse in maniera reiterata “la convenzione sarà da considerarsi nulla, dato che questo non porterebbe in nessun modo verso una loro integrazione nella comunità”.
Comune e Csfo si sono perciò accordati su piani di lavoro settimanali proposti dall’Amministrazione, con l’obiettivo di riempire il tempo e le giornate dei migranti. “Non è schiavismo – ha continuato Cunegato – è solo un suggerimento, un impegno da entrambe le parti. Se infatti l’associazione che li ha in cura trovasse un’altra via per farli lavorare saremmo ugualmente contenti, avendo tutti noi l’obiettivo di non farli sprofondare nella nullafacenza”. Per favorire l’attuazione di questi piani è stato stilato un elenco con le competenze di ciascun migrante, in modo da poterli impegnare in qualche ambito che conoscono. In ogni caso seguiranno dei corsi formativi gestiti dal Csfo per imparare le regole basilari per l’attività di sfalcio, necessarie per lavorare ai lati degli oltre 150 chilometri di strade di Valli, che svolgeranno muniti degli appositi dispositivi di sicurezza e seguiti dall’ operatore presente 24 ore su 24 nell’edificio.
“Cerchiamo di organizzarci per tempo e di iniziare una positiva collaborazione con il Comune – ha detto Antonietta Vettorato, Presidente della ONLUS – è infatti nell’interesse di tutti che questa sistemazione non crei problemi a nessuno e al contempo favorisca l’integrazione dei migranti”.
Gli altri 45 profughi nel frattempo rimarranno ancora per un breve periodo a Pian delle Fugazze, nella ex Colonia del Comune di Schio. Anche se la Cooperativa aveva dato disdetta del contratto, scaduto ieri, Valter Orsi, Sindaco di Schio, ha concesso l’immobile fino a che gli operatori della Onlus non troveranno una nuova sistemazione per i migranti. “Il contratto originale prevedeva l’utilizzo della struttura fino a gennaio – ha commentato Orsi – e non c’è ragione per cui ora, in una situazione di emergenza, noi puntiamo i piedi per sgomberare l’immobile rendendo la situazione ancora più complicata e insicura di quanto già lo sia”.
Federico Pozzer