Un pubblico inviperito stipato nella piccola sala consiliare e consiglieri che abbandonano le formalità apostrofando colleghi e cittadini, con il sindaco che deve richiamare all’ordine i presenti a suon di scampanate.
E’ quanto è riuscita a provocare a Valdastico durante l’ultimo concitato consiglio comunale del 30 luglio la questione ancora bollente e per niente conclusa del calcificio da 22 milioni di euro che la Fassa Bortolo Srl di Spresiano (Tv), nonostante passate retromarce, ha tutta l’intenzione di realizzare in contrà Sella sul sito della cava Marogna.
Il ‘mostro di cemento’ sembrerebbe mal digerito da una larga parte dei cittadini che hanno dato vita da alcuni mesi al ‘Comitato No calcificio’, raccogliendo lo scorso anno 642 firme per impedirne la costruzione, e ha avuto formale opposizione del sindaco Claudio Guglielmi nel novembre dello scorso anno che aveva dichiarato in sede consigliare un secco no alla sua realizzazione. Ma in realtà l’avanzamento del progetto non si è mai arrestato.
A scatenare una nuova battaglia, nonché la bagarre in consiglio, è stata la riunione che si è svolta il giorno stesso a Thiene del Suap (lo Sportello unico per le attività produttive, una procedura che gli imprenditori utilizzano per sviluppare un’impresa) che doveva ascoltare tutti gli enti (tra i quali la Regione e i tecnici della Fassa), in qualche modo interessati all’impatto dell’opificio e per raccogliere i vari pareri sulla realizzazione dell’opera.
Il sindaco Guglielmi è stato accusato da più fronti di disinteresse per non aver partecipato personalmente alla riunione, limitandosi a scrivere una lettera, a firma congiunta col sindaco di Pedemonte, per richiedere una sospensione finché non si avranno nero su bianco tutti i pareri del Via (Valutazione Impatto Ambientale) che dovrà decidere a livello regionale se l’opera rispetta i requisiti ambientali.
Il calcificio, hanno polemizzato però i contrari, potrebbe essere realizzato a scapito della richiesta di sospensione in quanto la Regione non si accontenterebbe di un parere negativo a prescindere, ma avrebbe bisogno di conclamate motivazioni e di un parere tecnico esterno che dichiari che l’opera è dannosa per qualsivoglia motivo. E questo dall’amministrazione Guglielmi non è mai stato fatto.
‘Cosa sta facendo il sindaco per supportare con atti e fatti il parere contrario alla realizzazione del calcificio?’ Ha chiesto il consigliere di opposizione Claudio Sartori, accusando Guglielmi di non opporsi al calcificio volutamente. ‘Cosa ne è stato del ‘no’ – ha rincarato il gruppo ‘Idee in Comune’ – votato all’unanimità in consiglio nel 2014? Si è trattato solo di un ‘no’ messo lì appositamente sull’onda dell’emotività per far tacer le voci discordanti?’
‘Il perdurare di questo atteggiamento di superficialità e trascuratezza – ha concluso Sartori nel suo intervento – porterà al prosieguo del progetto col vostro benestare.’ Non è da meno l’ex sindaco Alberto Toldo: ‘Avete fatto tutto questo solo per mettere a tacere la gente ma non avete fatto nulla per fermare in pratica il calcificio’.
Guglielmi si è scrollato di dosso le accuse dando il via ai malumori dei presenti, in maggioranza contrari al calcificio. ‘La mia preoccupazione maggiore adesso – ha risposo al gruppo di minoranza ‘Idee in Comune’ – è che i cittadini vengano informati con pareri tecnici che siano al di sopra delle parti. Sarebbe ingiusto che fra qualche anno si accusasse questa amministrazione di avere affossato il progetto del calcificio con danno per tutta la collettività. I pareri tecnici finora acquisiti sono tutti positivi, mentre le contrarietà non poggiano al momento su basi scientifiche. Senza contare che il grande dibattito scatenato in vallata è frutto di una voluta disinformazione portata avanti dalla precedente amministrazione’.
‘Io non vedo come si possa credere – ha poi commentato il primo cittadino fuori dalla bagarre del consiglio – che io, con una azienda alimentare che promuove Valdastico e i suoi prodotti, cerchi volutamente di inquinare e creare danno al territorio in cui lavoro da anni. Certe persone, per cattiveria o ignoranza, stanno solo buttando fumo negli occhi ai cittadini convincendoli che l’impianto inquina. Quello che mi sta a cuore prima di tutto è la sicurezza e la salute dei cittadini di Valdastico. Se questo può sembrare un passo indietro io dico invece che si tratta di una riflessione più approfondita ed obiettiva nell’ottica di una corretta informazione. E’ per questo che ho deciso di richiedere una sospensione del procedimento al Suap finché non ci saranno i pareri di tecnici esterni chiamati a decidere se l’opera rispetta i requisiti ambientali’.
La pagina sul futuro del calcificio è quindi tutta da riscrivere.
Marta Boriero