I Sindaci dell’Alto Vicentino sono scesi in campo in aiuto dei familiari di persone portatrici di disabilità psichica. Ancora una volta i primi cittadini del territorio sono intervenuti con le proprie forze per ‘tamponare’ i tagli imposti dallo stato centrale.
“E’ stata una riunione di Conferenza dei Sindaci destinata a passare alla storia – ha scritto sul suo profilo facebook Alberto Leoni, direttore dei Servizi Sociali dell’Ulss 4 – Dopo una discussione molto seria, i Sindaci hanno deciso di dare vita a un fondo solidarizzato alimentato dai comuni con una quota di 0,72 euro per abitante”.
Il totale, che se si contano tutti gli abitanti del territorio ammonta ad una cifra cospicua, servirà a contribuire in modo sostanzioso alla retta sociale che i familiari di persone che soffrono di disabilità psichica, devono sostenere per ricoverarli o farli assistere in strutture protette. Di conseguenza, la retta che le famiglie dovranno sostenere per usufruire del servizio saranno decisamente contenute.
E’ un passo avanti importante, che testimonia che nell’Alto Vicentino il Sociale è sempre al centro dell’attenzione delle amministrazioni comunali.
E i familiari di persone disabili possono tirare un sospiro di sollievo, potendo contare sul costo abbordabile per un servizio fondamentale. Solo chi ha situazioni di disabilità in famiglia si rende conto di cosa significhi potersi appoggiare a qualche struttura esterna competente che si occupi del familiare malato. Un malato gravemente disabile infatti, così come un anziano malato, preclude spesso la possibilità di una vita ‘normale’ rendendo un ‘lusso’ anche il semplice gesto di bere un caffè. E troppo spesso ci si rende conto che quando la politica applica tagli per recuperare danaro, va a battere cassa proprio dove lo strato sociale è più debole e attaccabile. In tempi di crisi, in cui i comuni subiscono tagli sempre più cospicui ai finanziamenti, il gesto dei Sindaci dell’Alto Vicentino offre sicuramente uno spunto di riflessione.
“Con questa azione – ha spiegato Robertino Cappozzo, presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 4 – i Sindaci vogliono sottolineare ancora una volta la vicinanza con i loro cittadini, il rispetto per le esigenze del territorio e la presenza delle istituzioni locali come punto di riferimento. Purtroppo è spiacevole che siano le amministrazioni locali a doversi occupare di un problema che, a rigor di logica è sanitario, ma viene definito ‘sociale’ dalla legge”.
La legge infatti prevede che la partecipazione dell’Ulss alle spese riguardi l’ambito sanitario, ma tutto ciò che eccede l’ambito sanitario ricade sul sociale e va quindi a carico delle famiglie.
“Il fondo solidarizzato è stato approvato all’unanimità dai 32 sindaci dei comuni dell’Ulss 4 – ha spiegato Cappozzo – Andrà a coprire la parte di spese che non è coperta dalla pensione di accompagnamento e il fondo sarà utilizzato a pioggia senza distinzione tra i comuni. Ora – ha concluso – ci faremo carico di andare in Regione accompagnati dall’Ulss e dagli organi competenti, come l’Anci, per fare richiesta che ci sia copertura per la cifra intera”.
Anna Bianchini