Giorgio Roberti, nuovo direttore generale della Ulss 4 Alto Vicentino, si è presentato facendo una promessa: “I servizi dell’azienda sanitaria ai cittadini non saranno toccati”. Il tutto senza sprechi, con lo sguardo rivolto al futuro e mantenendo l’azienda “sana”.

Una garanzia di qualità quindi, per una Ulss che è ai primi posti per l’efficienza e che da ieri, grazie alla riforma sanitaria, ha cominciato il percorso di fusione con la Ulss 3 di Bassano in una unica grande Unità Locale Socio Sanitaria che, dall’Altopiano di Asiago al Pasubio e da Schio fino a Bassano del Grappa, sarà il punto di riferimento per 400mila cittadini.

Giorgio Roberti assume l’incarico di Direttore Generale di Ulss 3 e di commissario di Ulss 4 fino a che la fusione, nel giro di un anno, sarà completata. Ma già da oggi è, a pieno titolo, il leader della nuova azienda sanitaria locale, l’unica nel Veneto a non essere stata accorpata alla provincia di riferimento e che, per volere (e grande lavoro dei Sindaci delle Conferenze 3 e 4) ha spuntato dalla Regione il ‘sì’ a rimanere autonoma. Roberti ricoprirà un incarico per 5 anni, con una verifica di mandato allo scadere dei 3.

 

“Il mantenimento dei servizi è al primo posto nella lista dei doveri – ha commentato Roberti – Semmai, i servizi saranno potenziati o migliorati, ma non ci saranno tagli e i cittadini non dovranno affrontare nessun peggioramento”. 024Unico neo, le nomine dei tre direttori che affiancano il Dg nelle sue funzioni e che al momento, in Alto Vicentino, sono Alberto Leoni (Direzione Servizi Sociali), Roberto Toffanin (Direttore Sanitario) e Patrizia Simionato (Direttore Amministrativo). Attualmente in carica fino a fine gennaio, i tre attuali direttori dell’Ulss 4 potrebbero non essere riconfermati e, anche lo fossero, considerando la fusione con l’Ulss, nel prossimo futuro le attuali 6 figure (tre per ogni azienda) saranno destinate a diventare tre, come si conviene ad una singola Ulss.

In ogni caso, stop alla paura e a quei timori che, legittimamente, toccano quando si ha a che fare con la sanità pubblica. Roberti ci ha tenuto a sottolineare l’eccellenza delle due aziende sanitare 3 e 4 che, unendosi, potranno solo eccellere ancora di più.

“L’Ulss 4 è nota per la sua avanguardia nel campo della medicina generale, dell’innovazione e della tecnologia – ha sottolineato Roberti – La riforma sanitaria è un cambiamento importante, ma come tutti i cambiamenti nasconde delle opportunità”.

Il nuovo Dg non si è tirato indietro nel ringraziare chi ritiene i veri responsabili del funzionamento della ‘macchina’ sanitaria. “Voglio fare un saluto particolare agli operatori – ha sottolineato – che sono il vero motore dell’attività sanitaria. E quando si parla di sanità, dobbiamo ricordare che non stiamo parlando di malati, ma di persone”.

022E in effetti Roberti, fin dal primo saluto, pur presentandosi come un manager dal curriculum (di formazione amministrativa) di tutto rispetto, ha lasciato trasparire il suo lato umano.

“Ci sono due importanti sfide che ci attendono – ha spiegato il Dg – Da un lato è fondamentale garantire assistenza di qualità all’interno di un quadro di sostenibilità economica, dall’altro bisogna riorganizzare il sistema sanitario regionale in base agli assetti istituzionali”.

Niente sprechi, le migliori pratiche assistenziali e il mantenimento di un’azienda sana. Alla fine sono questi i tre obiettivi iniziali di Giorgio Roberti.

Non ha timori Roberti per quanto riguarda la fusione delle due attuali Ulss delle quali sarà il direttore. “E’ fondamentale creare sinergia tra Bassano e Alto Vicentino – ha spiegato Roberti – Non abbiamo ancora deciso dove sarà la sede principale. Quel che è certo è che non ci sarà un’azienda A e una B, ma saranno due unità che si fonderanno e si valorizzeranno reciprocamente”.

Anna Bianchini

Nota del direttore

bar ospedaleCaro commissario dell’Ulss 4, benvenuto e grazie per averci rassicurati. Per averci ribadito che i servizi non subiranno alcun cambiamento e che anzi, lei lavorerà per migliorarli. Gli abitanti dell’Alto Vicentino avevano bisogno di sentirlo perchè ne hanno viste troppe e ascoltate tante in questi anni, nei quali due pronto soccorso, quello di Thiene e di Schio, sono diventati una cosa sola con la nascita del nuovo ospedale di Santorso. Una struttura che certamente è un bel vedere, ma che ha disorientato l’utenza che si è ritrovata con alcuni servizi non più a portata di mano, con un pronto soccorso dove si sono arrivate a contare anche 20 ore d’attesa e dove professionisti di spiaccata preparazione sono stati trasferiti in altra sede. Per non parlare della fisiologica mescolanza di chi lavorava nel proprio reparto e si è ritrovato gomito a gomito con colleghi con cui si è dovuta stabilire una condivisione in nome del bene del paziente. E ancora, nastri tagliati e bottiglie di prosecco sono sembrate prendere il posto dell’umanità che dovrebbe regnare tra le mura di un luogo che è anche dolore e sofferenza di degenti e familiari. Riviste patinate inutili ai tempi di internet e persino un libro, che nessuno leggerà e che è costato alla comunità la bellezza di 40mila euro. Forse a lei non sembreranno molti, ma con i debiti di un project financing con cui dovremo fare i conti per 20 anni ed i tagli di un governo che falcia anche sul sacro diritto alla salute, ci sono apparsi inopportuni, quando l’Alto Vicentino avrebbe avuto bisogno di ben altri investimenti. E mi riferisco a quanto ‘non appare’ , come il doloroso mondo del Sociale. Con famiglie che hanno urgente bisogno di sollievo per quei casi drammatici dove occorre l’intervento di professionalità specializzate. Siamo certi che lei saprà ascoltarci, comprendere le istanze dei cittadini e non ci importa di non avere più un dirigente. La chiameremo pure commissario con piacere, con la convinzione che il suo lavoro sarà di qualità e nella direzione di chi ha bisogno. Che avrà l’umiltà di andare a correggere il tiro dove ce ne sarà bisogno e di tagliare qualche spreco se servirà a chi non può permettersi di rivolgersi al privato ed ha bisogno ancora di credere in quel pubblico per cui fa sacrifici pagando le tasse.

Buon lavoro.

Natalia Bandiera

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