Il Presidente della Quinta Commissione consiliare permanente Fabrizio Boron (Gruppo Zaia Presidente) informa che si è tenuta l’audizione con la Dirigente della Direzione Prevenzione della Regione Veneto in ordine al Progetto di Legge relativo alle disposizioni in materia di prevenzione, controllo e sorveglianza sanitaria nei Centri di accoglienza per immigrati ubicati nel territorio regionale. Sono state presentate tabelle contenenti i dati, raccolti dagli operatori dei Dipartimenti di Prevenzione dei servizi di igiene e sanità pubblica, rilevati dal mese di maggio 2015 fino a dicembre 2016, relativi all’incidenza delle malattie infettive, in particolare tubercolosi e scabbia, nella popolazione straniera e italiana residente”.
“Si è potuto notare – spiega Boron – come l’incidenza delle malattie infettive sia molto pesante nella popolazione proveniente dai Paesi africani. Proprio alla luce di questo dato, ho formulato alla Dirigente della Direzione Prevenzione una precisa domanda in merito. Infatti, dato che oggetto dell’esame in Quinta Commissione è il Pdl sui controlli sanitari nei Centri di accoglienza, allora è fondamentale sapere, innanzitutto qual è l’incidenza delle succitate malattie infettive all’interno dei Centri di accoglienza presenti in Veneto e, in secondo luogo, quale è l’incidenza delle patologie rispetto alla consistenza numerica della popolazione presente nel territorio regionale, per provenienza geografica”.
“In questo modo – conclude Fabrizio Boron – potremo individuare dove si attesti il più alto rischio di determinate malattie, per calibrare le più efficaci misure preventive”.
I consiglieri regionali del Partito Democratico Bruno Pigozzo e Claudio Sinigaglia affermano che “l’aspetto che interessa maggiormente è quello di evitare che questo Pdl crei un doppione rispetto a norme che già sono operative. Infatti, l’audizione odierna ha dimostrato come sia presente nel territorio regionale una attività di monitoraggio, attenzione e sorveglianza, nel rispetto dei protocolli previsti. Abbiamo invece chiesto di valutare una possibile attività di integrazione dei protocolli di monitoraggio sanitario, che riteniamo opportuna, ma per questo abbiamo bisogno di dati più completi rispetto a quelli che ci sono stati rappresentati, soprattutto riferiti puntualmente ai monitoraggi dei siti di accoglienza, per poter comprendere quali siano le patologie emergenti e la effettiva portata dei casi, verificando se venga o meno raggiunta una soglia di rischio epidemiologico significativa”.
“Così – concludono i consiglieri Democratici – potremo calibrare il profilo della Legge sulle effettive esigenze, senza strumentalizzazioni e allarmismi sociali, in modo da evitare di dover affrontare costi inutili ma, anzi, poter ottimizzare l’impiego delle risorse disponibili”
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