Dopo le abbondanti piogge dei giorni precedenti, finalmente è tornato il sole in occasione del raduno di auto-moto storiche dal titolo evocativo “Sulle orme di Marinetti”, svoltosi domenica 21 maggio a Forte Corbin, Tresché Conca. Seconda edizione di Ruote nella Storia, iniziativa di ACI Storico col fine dichiarato di valorizzare il binomio auto-moto storiche e territorio. Presenti una trentina di auto, tutte di grande interesse, come una Mercedes 208 SL, una Lancia Aprilia, una Austin-Healy, una Ferrari F355, una Mercedes 190 2,3 16V e una Triumph TR6. Un grande evento ben riuscito che aveva l’obiettivo di enfatizzare l’Altopiano di Asiago sotto il profilo paesaggistico e gastronomico, rivedendo prima una pagina di storia patria con la visita di Forte Corbin a Roana.
“Vorrei ringraziare tutti gli equipaggi che hanno preso parte ad un evento che si conferma vincente nel suo format, vale a dire sportivo, culturale e turistico assieme – ha commentato il presidente del Sodalizio berico, Luigi Battistolli – Un sentito ringraziamento anche ai Comuni di Roana e Cogollo del Cengio senza i quali non sarebbe stato possibile organizzare un evento che proprio in Forte Corbin ha avuto plus unico, di sicuro indimenticabile”.
Tornato quest’anno nel FIA European Historic Rally Championship, al volante della sua Lancia Delta affiancato come sempre da Fabrizia Pons, nell’appuntamento con Ruote nella Storia, il Presidente (“Lucky”) ha preso parte all’evento a bordo di una Lancia Aurelia B20. In pista o, meglio, al volante della leggendaria Lancia Delta HF integrale 16V del 1992 che fu fatta rombare al Motor Show dal compianto pilota svedese Waldegard, Miki Biasion, vice presidente di ACI Vicenza oltre che due volte campione del mondo rally. “Mai come in questo caso siamo entrati davvero nella storia – afferma Gian Antonio Sinigaglia, Direttore di AC Vicenza – per le bellissime auto che hanno preso parte alla manifestazione, ma soprattutto per la scelta del luogo, Forte Corbin, fortezza della Prima Guerra Mondiale in cui le memorie del passato sono tornate a rivivere grazie alla famiglia Panozzo, che ha restaurato e dato nuova vita al Forte. Da una rilettura del libro di Filippo Tommaso Marinetti, L’Alcòva d’acciaio, la scelta è ricaduta su questo luogo dai tanti significati. E non è un caso che Marinetti sia il fondatore del Futurismo, il movimento di inizio Novecento che ha esaltato l’auto per la sua modernità e velocità, simboli del progresso”.
Laura San Brunone
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