Pare destinato a non chiudersi senza lo zero davanti alla parola millimetri il mese di marzo, nonostante i suoi 29 giorni di secco che aggiunti ad altrettante settimane senza precipitazioni, hanno non solo messo a dura prova le riserve idriche di tutto il comprensorio, ma contribuito ad un’aria tutt’altro che salubre. Il tutto peraltro, aggravato da una serie di incendi come non si vedeva da anni, che complice il terreno estremamente secco e la mano vigliacca di qualche facinoroso, hanno impegnato uomini e mezzi in tutta la regione col vicentino in prima fila.
“In effetti le cose stanno finalmente cambiando pur non compensando la siccità dalla quale veniamo” – spiega Marco Rabito, Presidente di Meteo in Veneto – “e a riportare la pioggia sul nostro territorio sarà un’ampia saccatura di estrazione artica: aria piuttosto fredda che si getterà nel Mediterraneo attraverso la Valle del Rodano scavando alcuni centri di bassa pressione. Le prime precipitazioni saranno più probabili a partire dalla seconda metà di domani, in intensificazione poi verso sera. Piogge ‘colorate’, che almeno inizialmente avranno il contributo del pulviscolo sahariano che ancora è presente in atmosfera e che quindi verrà abbattuto al suolo: i fenomeni di questa prima fase di maltempo si esauriranno nella mattinata di giovedì e saranno tuttavia modesti”.
La prima settimana di aprile intanto, in attesa di avere un quadro più chiaro dagli ultimi modelli, rischierà invece di riportare qualche gelata anche in pianura: non saranno gelate pesanti, ma in questa fase della stagione che ormai si credeva proiettata ad un caldo ben più che primaverile, sicuramente risulteranno elemento di disturbo.
Attenzione infine alle strade: “Giungiamo da un lunghissimo periodo asciutto” – conclude Rabito – “e le nostre strade risultano particolarmente polverose: di conseguenza all’arrivo delle prime piogge, ancor più se deboli e sporadiche (e capaci di trascinare ulteriore pulviscolo sahariano), si andrà a formare una patina superficiale tale da renderle molto insidiose”.