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Thiene. Tintess batte il Comune al Tar. Comitato LaRoSa: “Basta alibi. Ora migliorino l’impianto”

Il Comitato Proteggiamo LaRoSa (Lampertico, Santo e Rozzampia) non intende gettare la spugna sul caso Tintess e promette di continuare a tenere i riflettori accesi sull’azienda thienese.

Dopo mesi di battaglie mediatiche e burocratiche, alla fine la Tintess ha vinto e ha ottenuto dal Tar di Venezia l’ok per l’ampliamento che prevede la conversione da impianto di recupero a impianto di trattamento dei rifiuti speciali liquidi pericolosi e non pericolosi.

Una vittoria osteggiata dal Comune, che, nonostante l’azienda minacciasse il licenziamento di decine di dipendenti, aveva presentato ricorso al Tribunale Regionale cercando di porre dei limiti ad una società accusata dagli abitanti della zona di ‘produrre’ emissioni odorose fastidiose sia dal punto di vista olfattivo che della salute.

“Sapevamo che l’esito del ricorso era incerto – commenta il Comitato Proteggiamo LaRoSa – tuttavia ringraziamo il Sindaco e tutti gli amministratori, siano essi di maggioranza o di minoranza, che hanno cercato di arginare l’ampliamento dell’attività di trattamento rifiuti svolta in mezzo alle case dall’azienda Tintess. Del resto, le condizioni che i fratelli Campagnolo (titolari dell’azienda) avevano posto per il ritiro del ricorso, erano risibili. Promettevano di interrompere il trattamento già in atto dei nuovi rifiuti, ben sapendo che era loro vietato trattarli fino a quando non avessero dato inizio ai lavori di ammodernamento dell’impianto. E tale inizio lavori non c’è ancora. Vogliamo comunque ricordare ai cittadini residenti – continua il Comitato – che l’ampliamento dell’attività non è un salvacondotto per continuare ad emettere sostanze odorigene (questione ancora grave ed attuale). Per noi, oggi ha prevalso la ragione del profitto, ma questa è solo una tappa del percorso. Terremo i riflettori accesi sulla Tintess finchè non avranno seriamente risolto ogni disagio arrecato agli abitanti di Lampertico e delle zone limitrofe. Adesso non hanno più alibi – conclude il Comitato – visto che hanno ottenuto ragione lamentandosi di essersi limitati a progettare un impianto che migliorerà le emissioni in atmosfera”.

A.B.