Thiene dice ‘no’ al fumo e ai cani nelle zone pubbliche dove giocano i bambini. Nelle aree attrezzate, per la precisione, dove i piccoli scorrazzano in libertà e devono poter cadere senza rotolare sopra una popò di cane o finire con un mozzicone di sigaretta in bocca. Allo stesso tempo, l’amministrazione comunale già immagina un’area sgambamento cani in pieno centro, in via Damiano Chiesa, quando il parcheggio sarà rimosso e la zona potrà essere circoscritta per essere trasformata in un’oasi di libertà per chi vuole far correre senza guinzaglio il suo amico a quattro zampe. Oneri e onori insomma per i proprietari dei circa tremila cani regolarmente denunciati all’anagrafe canina, che dovranno studiarsi bene la nuova normativa, per evitare di incorrere in sanzioni.
Il comune ha deciso di mettersi ‘in regola’ con la normativa regionale in materia di regolamentazione delle aree verdi, apportando alcune leggere modifiche a norma di legge, per applicare il regolamento aggiustandolo al meglio secondo quelle che sono ritenute le esigenze della città.
“Si tratta a tutti gli effetti di una campagna di prevenzione e controllo delle aree verdi – ha spiegato Alberto Samperi, vicesindaco e assessore alla Sicurezza – Thiene ha già un regolamento efficace, anche se in alcune zone vieta l’accesso tout-court ai cani. Per questo abbiamo deciso di apportare alcune modifiche per agevolare i cittadini e i proprietari di animali”.
Oltre al divieto di fumare nei parchetti pubblici attrezzati con giochi per i bambini, il nuovo regolamento, che si interseca con quello della Polizia Locale, pone maggiore attenzione agli animali domestici, siano essi a spasso con i propri padroni, sia che si trovino in casa (o in giardino).
“Abbiamo notato la necessità di limitare alcuni fenomeni di intolleranza nei confronti dei cani – ha sottolineato Samperi – ma
Doveri e piaceri in parole povere, conoscere la legge per poter convivere civilmente prendendosi i propri spazi senza limitare quelli degli altri.
Il cambiamento del regolamento mette in primo piano le esigenze di ‘accompagnare’ i cani nel suolo pubblico nel modo corretto, rispettando gli animali, gli altri cittadini e il decoro.
I conduttori di cani dovranno sempre tenere l’animale al guinzaglio e avere con sé sacchettini o buste per raccogliere le pupù dei loro amici a quattro zampe. E oltre a questo, da oggi si dovrà circolare con una bottiglietta d’acqua, che sarà usata per diluire la pipì e ‘sciaquare’ l’odore dell’urina canina, qualora il migliore amico dell’uomo decidesse di ‘mollarla’ sullo stipite di una porta, la vetrina di un negozio, nel marciapiedi, sulla ruota di un’auto o in un qualsiasi altro luogo che ne rimarrebbe sporcato. Altro punto è la museruola: ogni proprietario di cane dovrà sempre averla con sé, non importa la razza, il carattere o la taglia dell’animale. Nel caso fosse richiesto espressamente dalle autorità, è fatto obbligo di far indossare la museruola all’animale per evitare spiacevoli inconvenienti. In caso di eventi o luoghi con grande afflusso di gente, come ad esempio una manifestazione a Villa Fabris, o la serata del Buon Rientro, sarà probabile che le autorità richiedano ai conduttori di cani di far indossare la museruola al proprio animale.
Ci saranno poi alcune ‘zone miste’, dove gli animali, potranno essere condotti al guinzaglio dai loro padroni rimanendo rigorosamente al di fuori delle aree attrezzate, come ad esempio al Parco del Donatore, dove i pelosotti potranno camminare al fianco dei loro padroni lungo i vialetti e nel prato libero, restando ‘alla larga’ dalla zona gioco dei giovani. Norme rigorose e rispettose anche per i cani che vivono in casa o vengono tenuti in giardino, che non potranno essere legati ad una catena corta, e dovranno essere liberi di spostarsi per raggiungere cibo e acqua ed un riparo che, per legge, deve essere rialzato di 10 centimetri da terra e deve essere chiuso su tre lati. Comprensibilmente, i cani guida per le persone cieche, saranno liberi da ogni divieto.
“Saremo severi nell’applicazione del regolamento così come lo saranno gli agenti della Polizia Locale che controllano il territorio. Siamo anche consapevoli però che ci sono dei limiti – ha concluso Samperi con ironia – Se un cane fa la pipì addosso a un albero, è chiaro che non si pretenderà che il padrone lavi l’urina con l’acqua”.
Anna Bianchini