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Thiene. Salta l’accordo tra Tintess e Comune. Casarotto: “Colpa della Lega”. Al Tar la decisione

Nessun accordo tra Comune di Thiene e Tintess e ora la decisione definitiva se concedere o meno all’azienda la possibilità di allargare il quantitativo dei reflui a depurazione spetta definitivamente al Tar di Venezia. Secondo Giovanni Casarotto, Sindaco di Thiene, la colpa del mancato accordo è della Lega Nord, che non si è presentata all’incontro con i titolare dell’azienda e le rappresentanze sindacali che tutelano i circa 200 dipendenti minacciati di licenziamento in caso di ‘no’ del Tar. Ma Mariarita Busetti, leader del Carroccio in Consiglio Comunale, respinge l’accusa accusando il primo cittadino di voler imporre le sue decisioni senza ascoltare le motivazioni dell’opposizione.

Il 3 giugno scorso l’amministrazione ha organizzato un incontro tra il Consiglio Comunale, Tintess e le rappresentanze sindacali che tutelano i dipendenti. Obiettivo dell’incontro era cercare un accordo con la proprietà dell’azienda e ritirare di conseguenza il ricorso al Tar.

“Lo scorso 27 marzo era stato preso l’impegno da parte di tutti i capigruppo consiliari presenti all’incontro (con il solo parere non concorde del Movimento 5 Stelle) di verificare se c’erano le condizioni per un accordo con la proprietà dell’azienda, che andassero nella direzione di dare le dovute garanzie sul risultato finale dei lavori”. Casarotto ha spiegato che “queste garanzie sono state ottenute, ma il 3 giugno, data di sottoscrizione dell’accordo,  i gruppi di minoranza si sono tirati indietro, anzi la Lega Nord, che nel 2006 era al governo sia in Comune che in Provincia e ha la responsabilità di quanto autorizzato a suo tempo alla Tintess, non ha avuto neppure il buon gusto di prendere parte all’incontro. Conseguentemente, venendo a mancare una condivisione unitaria, l’accordo è stato abbandonato”.

Casarotto ci tiene a sottolineare che “Il caso di Tintess è emblematico sia dal punto di vista ambientale che occupazionale. Per questo, sulla questione, è stato coinvolto l’intero Consiglio Comunale, per capire e cercare assieme la soluzione più idonea. Ho esplorato il percorso dell’accordo, perché questo era stato il mandato condiviso da quasi tutta la minoranza, oltre che dalla maggioranza e che, di conseguenza, mi ha spinto a intavolare un confronto con la proprietà”.

Una condivisione di idee e di responsabilità che avrebbe dovuto coinvolgere l’intero Consiglio Comunale di Thiene, ma che in effetti, con il ‘no’ dei 5 Stelle e della Lega, non ci poteva essere.

“Ho parlato col Sindaco al telefono per spiegargli che volevamo un ulteriore confronto perché non condividevamo la linea di accordo tra maggioranza e Tintess con il conseguente ritiro del ricorso al tar – ha spiegato Mariarita Busetti – Ma lui voleva a tutti i costi che condividessimo la proposta dell’amministrazione in modo da condividere la responsabilità”.

Casarotto, attraverso un comunicato, ha spiegato le motivazioni della cancellazione dell’accordo con Tintess: “Se è vero che tutte le scelte importanti che riguardano la vita amministrativa e il governo cittadino non possono prescindere da decisioni che coinvolgano tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale, ancor più non possono essere lasciate solo alla maggioranza decisioni fondamentali, come quelle che riguardano la salvaguardia dell’ambiente, la salute dei cittadini e l’occupazione del posto di lavoro. Sono queste scelte che necessariamente devono essere prese con responsabilità e condivise tra tutti i gruppi consiliari e non lasciate solo alla maggioranza”.

L’accordo previsto per il 3 giugno avrebbe dovuto essere firmato senza divisioni e distinzioni tra maggioranza e minoranza in quanto lo scopo comune doveva essere quello di ricercare tutti insieme la soluzione del problema. Mariarita Busetti ha così spiegato la sua posizione: “Il fatto di volere collaborazione è decisamente positivo, ma solo nel momento in cui c’è ampia condivisione di tutti i fatti e le azioni e la maggioranza è in grado di accettare anche le critiche dell’opposizione. Quando il primo cittadino e la sua giunta impongono le decisioni pretendendo che vengano accolte, è chiaro che poi deve assumersi le sue responsabilità. E’ la seconda volta che il Sindaco Casarotto  dice ‘se siete tutti d’accordo io faccio, sennò non faccio niente’ – ha continuato Busetti – ma questo modo di agire non è corretto. L’amministrazione può sperare che l’opposizione sia d’accordo, ma quando non lo è, deve assumersi le sue responsabilità, che derivano dall’essere stati eletti con i voti dei cittadini. Non si possono scaricare le colpe su chi la pensa in modo diverso. Noi non eravamo d’accordo e avevamo chiesto un ulteriore confronto per elaborare una accordo diverso – ha concluso – L’amministrazione doveva esercitare il suo ruolo di governo, prendere la decisione per quello che ritiene essere il bene della città e infine tagliare la testa al toro”.

In mancanza di un accordo e del ritiro del ricorso, la palla passa ora al Tar di Venezia che deciderà il da farsi il prossimo 10 giugno.

Anna Bianchini