Luci spente nei negozi del centro per protesta nei confronti dell’amministrazione comunale e della Regione Veneto.

Giovedì, venerdì e sabato prossimo, 114 negozi del centro storico di Thiene sono pronti a trasformare Thiene in una ‘città fantasma’ per puntare  piedi contro regolamenti che, a detta di molti esercenti, “privilegiano la grande distribuzione a discapito dei negozi del centro”.

Luci spente, per dare una dimostrazione di cosa sarebbe la città se non ci fossero le attività commerciali ad illuminare le vie e dare vita al cuore della città. Solo 8 titolari di negozi si sono dimostrati contrari e proprio questi possono contare sull’appoggio di Ascom del mandamento di Thiene che si è dichiarata contraria alla presa di posizione, non tanto per il contenuto, ma per il modo in cui è stata organizzata.

In ogni caso, sarà una ‘serrata’ a tutti gli effetti per Thiene, cittadina notoriamente commerciale, che negli ultimi anni ha dovuto adeguarsi ad una crisi del commercio che ha decimato i negozi e fatto perdere importanti posti di lavoro. Thiene, che ha sempre considerato i suoi negozi il suo fiore all’occhiello, punto di aggregazione e incontro e segno di coesione sociale, potrà per la prima volta immaginare che cosa sia il centro senza i suoi negozi.

La scintilla che ha messo sul piede di guerra Renato Corrà, ex assessore al Commercio e presidente dei commercianti del centro storico per il mandamento Ascom, è la decisione dell’amministrazione comunale di accordarsi con la ditta appaltatrice del Parco Sud, concedendo una importante metratura commerciale in cambio della realizzazione della Cittadella dello Sport. Nessun metro regalato, si tratta di una metratura che l’azienda già possedeva anche se si trova in un’altra zona di Thiene, ma che è stata decentrata per cercare di portare a termine un progetto (quello del Parco Sud) che da anni fa sognare i thienesi.

Una scelta che Renato Corrà contesta con prepotenza prchè, come ha specificato lui stesso “queste metrature commerciali destinate alla grande distribuzione vanno a sommarsi con altre già esistenti e già concesse, per progetti che saranno realizzati a breve”.

Grande distribuzione che ha goduto delle simpatie anche della Regione Veneto, che ha concesso ampie metrature edificabili, spesso criticate per essere troppo vicine a centri commerciali già esistenti.

La contrarietà di Ascom

 

Contrarietà alla protesta è stata espressa da Ascom del Mandamento di Thiene, cattelan44il cui presidente Emanuele Cattelan, ha spiegato: “Appoggiamo in pieno la sostanza, ma non la forma con la quale verrà realizzata la ‘manifestazione’. La decisione di chiudere le luci è stata presa in una riunione di Comitato di negozianti del centro storico, alla quale hanno partecipato sia i soci Ascom, sia esercenti che non sono soci. Da questa riunione è emersa la volontà di questa iniziativa.

Allo stesso tempo si è riunita anche la giunta di Ascom, che condivide pienamente la preoccupazione dei commercianti del centro storico, sia per quanto riguarda la concorrenza della grande distribuzione, sia per la mancata condivisione di concedere nuove metrature commerciali, anche se nello specifico, questo non riguarda il problema del Parco Sud, dove le metrature erano già assegnate. C’è però un’altra ragione per la quale Ascom non può condividere la protesta con questo tipo di organizzazione. Nella richiesta che i commercianti del centro storico hanno approntato per l’amministrazione comunale – ha continuato Cattelan – ci sono alcune richieste che non sono attuabili, come quella di bloccare la grande distribuzione nella zona Mofer e Carrefour. Altre sono richieste anche nostre, come l’apertura al traffico in centro e altri punti li abbiamo già ottenuti, come un parcheggio a 120 minuti. Cavalcare l’onda della protesta va bene concluso Cattelan – ma bisogna fare attenzione a porre richieste realizzabili, altrimenti si crea tanta confusione, ma se l’obiettivo non è concreto, non lo raggiungerà mai”.

Anna Bianchini

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