Non si sa chi abbia aperto le porte né chi ne abbia concesso l’uso, quel che è certo è che ieri mattina, circa 300 musulmani si sono riuniti a pregare nella Parrocchia del Santo di Thiene.

Di corsa per andare al lavoro, intrappolati nel traffico in tilt e vedendo i parcheggi colmi di auto, in molti nella piccola frazione, si sono chiesti cosa stesse succedendo. E alla velocità della luce, è esplosa la polemica.

Il mistero è stato svelato velocemente: “la moschera di Thiene non è agibile a causa di lavori di ampliamento e qualcuno ha concesso l’uso della Parrocchia del Santo ai musulmani per celebrare oggi Eid Al-Adha” (la Festa del Sacrificio, che ricorda la disponibilità di Abramo di sacrificare suo figlio Isacco).

Un gesto di solidarietà che nessuno sa da dove arrivi, visto che né il Comitato di Quartiere, né i membri del Consiglio Pastorale, si sono detti a conoscenza della concessione della parrocchia ai musulmani.

Un fatto che comunque ha spaccato l’opinione pubblica in due. In un momento storico già ‘incandescente’.

Perché se da un lato c’è chi inneggia al rispetto per la religione e la fede altrui, dall’altro lato ci sono altrettante persone che non vedono di buon occhio tutta questa ‘apertura’.

Qualcuno ha commentato che “I  musulmani di Thiene non hanno mai fatto del male a nessuno”, mentre qualcun altro ha spiegato che nella loro terra, i musulmani vietano le moschee a chiunque non professi la loro religione. Tolleranza sì o tolleranza no?

Al Santo ieri, tra incredulità e rabbia, è prevalso il senso di mistero. Perché nessuno, alla fine, è riuscito a capire chi abbia concesso ai musulmani l’uso della parrocchia per celebrare oggi la loro festa nazionale. Un incontro che era pianificato da giorni e che ha visto arrivare al Santo centinaia di fedeli, senza che le forze dell’ordine ne fossero a conoscenza.

E se sulle pagine Facebook continua la polemica tra ‘buoni e cattivi’, tra chi ha apprezzato la concessione della parrocchia e chi grida ‘vergogna’, c’è anche chi pone un quesito decisamente più ‘terreno’: “Ma il centro parrocchiale è stato pagato o gentilmente concesso? E in ogni caso, da chi?”

Anna Bianchini

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