L’unico adulto in grado di occuparsi di lui è stato impallinato da bracconieri senza scrupoli che l’hanno ucciso incuranti del fatto che l’ibis eremita, quasi estinto in Europa, fosse una specie protetta. Ma Enno, il piccolo di qualche mese rimasto ‘orfano’ del suo unico amico, ha avuto fortuna e potrà tornare a volare unendosi a qualche altro gruppo.
Di lui si sono presi cura i Veterinari Associati di Thiene, specializzati anche in primo soccorso per la fauna selvatica. A loro Enno, questo il nome del volatile, è stato portato dopo che alcune ragazze del Waldrappen Team lo avevano recuperato a Levà venerdì scorso. Il giovanissimo Enno era sano e salvo,. Aveva seguito Tara, esemplare maschio di 5 anni che gli faceva da guida nella rotta della migrazione autonoma verso Orbetello. Tara era un uccello esperto che aveva imparato la rotta dello svernamento grazie ad una migrazione guidata dall’uomo con un velivolo a motore. Una prassi, quella del genere umano, di aiutare gli ibis nella migrazione. Tara era la guida del giovane Enno e lo stava accompagnando da Salisburgo a Orbetello, nella rotta della migrazione autunnale.
Dopo la morte di Tara, impallinato dai bracconieri e ritrovato in un torrente lo scorso 8 ottobre, Enno si è fermato, incapace di trovare la strada per unirsi al gruppo che staziona nell’oasi di svernamento ad Orbetello.
“Ora Enno verrà portato direttamente ad Orbetello – ha spiegato il veterinario Massimo Nicolussi – Anche se si sta valutando un’altra ipotesi, che forse per lui sarebbe ancora migliore. Si pensa anche di aggregarlo ad un altro gruppo di ibis eremita che adesso staziona in Slovenia, in modo che lui possa proseguire la migrazione con loro. La radiografia non rileva la presenza di pallini – ha concluso il medico – e questo riempi di gioia noi e anche tutti quei cacciatori seri che rispettano le regole e non sparano a tutto quello che si muove”.
Anna Bianchini