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Thiene. L’Eredità RaiUno. Antonio Bianchini torna a casa

Non ce l’ha fatta ad arrivare in finale la seconda volta ed è tornato a casa senza vincite. Antonio Bianchini, 30 anni di Thiene, per 2 giorni ha partecipato al quiz televisivo di Rai 1 L’Eredità arrivando anche in finale. Ma non è riuscito ad agguantare il bottino e la sua  esperienza televisiva si è conclusa così con un ‘duello’ contro un avversario che l’ha messo in difficoltà fino a farlo perdere. In ogni caso si è divertito e ha dimostrato che mettersi in gioco “è sempre stimolante”.

 

Bianchini, che esperienza è stata?

E’ stato molto divertente e assolutamente stimolante. Intanto ammetto che è bello mettersi in discussione dal punto di vista della preparazione generale e del saper essere concentrati. Alcuni si sono fatti prendere da paura e timidezza, invece, se la si butta un po’ in ridere, è davvero piacevole. L’adrenalina scorre e sai che sei solo tu e la tua capacità di usare la testa. Non importa se si sbaglia, l’importante è non aver paura di provare.

Qual’è stata la cosa più emozionante di questa esperienza?

Sicuramente arrivare in finale nella prima puntata. Quando mi sono iscritto al gioco non pensavo nemmeno di essere scelto e invece mi sono ritrovato in fondo. Un po’ di bravura e una buona dose di fortuna.

Cosa l’ha colpita di più?

La grande macchina organizzativa che c’è dietro ogni puntata. Per un’ora di trasmissione ci sono ore di frenesia e preparazione che da casa non si possono immaginare. E’ tutto velocissimo, ma organizzato alla perfezione. E poi onestamente pensavo che il gioco fosse un po’ pilotato. Non nel senso che fosse falso, assolutamente, ma che in alcuni casi ci fossero degli ‘aiutini’, per favorire uno o l’altro concorrente. Invece è tutto originale. E i soldi quando li hai davanti li puoi avere davvero.

Come si pone la produzione con i concorrenti?

C’è una grande tensione e ti caricano a mille. Sembra che dobbiamo andare a conquistare il mondo, altro che a fare un telequiz. I tecnici sono fenomenali, vanno avanti con il loro lavoro girando su telecamere e macchinari con una facilità incredibile. Fabrizio Frizzi è molto alla mano e cordiale, le vallette invece se la tirano parecchio.

Nella prima puntata lei è stato il più bravo.

Sì. Quando in finale avevo 130mila euro mi sono un po’ tremate le gambe. Poi li volevo vincere a tutti i costi e mi sono concentrato. Peccato che non è bastato.

Parteciperebbe ancora?

Sicuramente sì. Per ora non posso, ma nell’attesa di poterci andare ancora, insieme a 2 colleghi vogliamo partecipare a un altro gioco sempre in Rai, che si chiama ‘Reazione a catena’.

Un rimpianto?

Nella seconda puntata avrei saputo la parola del gioco finale e avrei vinto. Ma ci riproverò.

A.Bia