Il Tar del Veneto ha definitivamente bocciato le aperture di nuovi centri commerciali con estensione superiore ai 1.500 metri. Stop quindi a nuovi ipermercati e centri commerciali e tra i commercianti dei centri storici e dei negozi di vicinato si comincia a respirare un’aria fresca carica di ottimismo.

“Finalmente il vento sta cambiando e si comincia a ragionare di equilibri tra la grande distribuzione organizzata e il commercio di vicinato”, ha commentato Renato Corà, storico commerciante thienese e da sempre in prima linea per tutelare i diritti dei ‘piccoli’ commercianti facendo valere le loro esigenze per ‘combattere’ la supremazia della grande distribuzione.

La sentenza del Tar arriva poco dopo le elezioni regionali e uno dei primi punti che il Governatore Luca Zaia era proprio quello di porre dei limiti concreti allo sviluppo di ipermercati e centri commerciali a favore del ‘piccolo’ commercio nelle città.

“La realizzazione di una grande struttura di vendita ha un considerevole impatto sul territorio– si legge sulla sentenza – del tar di Venezia dello scorso 1 luglio riportata dal Mattino – Ne condiziona la destinazione e gli sviluppi futuri, circostanza quest’ultima che impone la necessità che i principi in materia di liberalizzazione del commercio siano contemperati dalla tutela di un interesse generale, evidentemente inciso dalla realizzazione di una struttura di una tale dimensione. Ne consegue – conclude la sentenza – la legittimità di un controllo preventivo e quindi autorizzatorio”.Renato Corà

Renato Corà si dice estremamente soddisfatto della decisione che il Tar di Venezia ha implicitamente espresso con la sentenza e che mette di fatto uno ‘stop’ vero e proprio alla diffusione definita da molti “esasperata e scriteriata” dei grandi capannoni necessari a contenere la grande distribuzione. “Le istanze che abbiamo espresso nell’ultima riunione di maggio erano sindacalmente corrette – ha concluso Corà, che non ha mai abbassato la guardia sulla grande distribuzione – Ora attendiamo sviluppi dal Governo nazionale”.

A.B.

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