Fa caldo a Thiene e non soltanto per la settimana rovente dal punto di vista meteorologico.
Ad accendere l’agosto thienese il dibattito nato da una riflessione social dell’ex direttore Ascom Nicola Maragnin che sulla scia delle vicende legate all’ipermercato Tosano ormai prossimo a prendere il posto del Carrefour, ha riaperto la questione peraltro mai sopita sul rilancio del commercio in centro a Thiene.
L’idea lanciata da Maragnin è semplice, almeno a parole: un grande marchio che, investendo in una struttura tra la sede della Banca Popolare, la zona dell’ex Nordera o l’area Ferrarin, ne qualifichi la zona e funga da centro catalizzatore di altre attività che potrebbero giovare del forte richiamo di un brand consolidato sulla falsariga di quanto avviene in molte località austriache o tedesche tanto per non andare più distanti.
Difficile però accontentare tutti perchè se tra i commercianti della città è condivisa la necessità di ‘fare qualcosa’ da almeno un ventennio, è altrettanto vero che lunghi anni non hanno portato nè ad una strategia nè tantomeno ad una soluzione condivisa: ed è così che nel frattempo, saracinesca dopo saracinesca, un centro prima attrattivo anche per clienti da fuori provincia, è andato inesorabilmente spegnendosi.
Un processo irreversibile e un destino già segnato? Forse no, ma i margini di intervento sono obiettivamente risicati. E se la politica è un po’ attendista visto anche l’approssimarsi della tornata elettorale, i commenti tra negozianti e cittadini non sono mancati: “Ottima provocazione/idea“- scrive Alessandro Manzardo – “Tosano a parte….cosa é concretamente attuabile per ricreare un volano per la rivitalizzazione del centro storico? Perché non si è mai pensato ad un modello (tu citavi la Standa) contrapposto o alternativo in area centrale? Mancanza di un piano “intelligente” di parcheggi? Affitti elevati? Miopia delle amministrazioni? Vincoli architettonici”?
“Provochi forte Nicola!” – gli fa eco Olga Bullian.
“Ricordi la risposta a “ma come avete fatto a inserirlo in una zona così centrale”? Io sì, e a distanza di anni soffro ancora pensando alla mia caotica Italia e alla chimera di un simile intervento da noi. Riprogettata la viabilità, individuata e costruita la strada di circonvallazione mancante, riprogettati i percorsi dei mezzi pubblici, deviati quelli da deviare, aggiunti quelli da aggiungere, riprogettati i parcheggi attorno al centro storico, stimando l’ulteriore capienza necessaria, costruiti i parcheggi mancanti e solo INFINE, aperto il centro commerciale. Sì il centro di Klagenfurt ne beneficia. No, noi no, perché faremmo tutto partendo dal punto 6 senza portare mai a termine i punti precedenti”.
Una sfiducia nella classe politica succedutasi in anni di amministrazione, ma non mancano nemmeno le critiche a commercianti incapaci di fare squadra di fronte a quella che dovrebbe essere una battaglia comune: “Nicola Maragnin mi conosci e sai chi sono e che non sono “digiuna” di commercio in centro a Thiene” – scrive Maura Fontana – “quando tu eri ancora un bambino -e già questo mi fa sentire vecchia- e noi frequentavano la tua mamma ed il tuo papà. Già allora i commercianti del Centro “guerreggiavano” ad ogni cambiamento, attribuendo alla “novità” la responsabilità della crisi del commercio. Sappiamo benissimo che non è così, a meno che non si vogliano fare le classiche rimostranze da bar con il bicchiere in mano. Già negli anni ’90 verso la fine e inizio 2000 (ben 20 anni fa) ci fu la regressione economica che portò la grande crisi del 2004 e anni seguenti”.
Messaggi che comunque rivendicano la necessità di un confronto ampio, con protagonisti inevitabilmente proprio quelli che ancora a Thiene nonostante tutto resistono con la loro attività: “Un grande centro commerciale pieno di negozi ma in centro” – ribatte Roberta Manzardo – “Sì tipo la vecchia Standa, ma più diversificata. Bus navetta dai parcheggi per portare la spesa, che costano meno dei parcheggi, che a Thiene non mancano. (tutti in palestra, ma auto parcheggiata davanti al fornaio). I commercianti del centro magari andrebbero interpellati per primi, ovviamente!!! Tanto per dirne una, visto che ci avete chiesto come la pensiamo…”
Per capire se dopo l’estate la questione troverà posto nelle agende dei futuri amministratori della città o rimarrà una querelle da ombrellone, non resta che attendere ancora un po’.
M.Z.
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