Domani, sarà un’Eucarestia domenicale speciale quella che sarà celebrata alle 10.30 nella Chiesa della Pentecoste nel quartiere di San Vincenzo a Thiene da don Piergiorgio Sandonà (nella foto), nativo di Caltrano e da 25 anni, alla guida della comunità cristiana thienese.
Grande cultore e amante della musica sacra che è nel profondo del cuore umano e che può essere sentita come musica divina, portatrice della bellezza divina.
E proprio la musica domani, sarà il leitmotiv della celebrazione che vuole essere un omaggio alla figura del compositore italiano Nino Rota (Milano, 3 dicembre 1911 – Roma, 10 aprile 1979) nel centenario, appunto, della nascita.
‘Esprimo riconoscenza – afferma don Piergiorgio attraverso il sito parrocchiale www.parrocchiasanvincenzo.eu – al Coro Città di Thiene per questa esecuzione, all’Ensemble di Clarinetto dell’Istituto musicale veneto “Città di Thiene” con all’organo Luigi Ceola e al Direttore M° Lorenzo Fattambrini’.
Ma cos’era la musica per Nino Rota? ‘È linguaggio divino – continua don Sandonà -; la musica interpreta Dio. È mezzo per arrivare a Dio. Chi ascolta la musica dovrebbe essere elevato a Dio, cogliere il segno di Dio’.
Parola di Nino Rota che a undici anni compone un Oratorio, “L’Infanzia di San Giovanni”, che venne eseguita lo stesso anno a Milano e quello successivo a Turcoing, in Francia; in occasione dell’esecuzione francese, chiamato alla ribalta dal pubblico entusiasta ne diresse la replica del finale. Studia al conservatorio di Milano e poi in quello di Roma, Santa Cecilia. Nel 1930 si reca negli Stati Uniti, e vi rimane due anni, per alcuni corsi di perfezionamento vincendo una borsa di studio a Filadelfia. Torna in patria per laurearsi in lettere all’Università degli studi di Milano con una tesi dedicata al compositore Gioseffo Zarlino.
Nel 1933 esegue il suo primo accompagnamento musicale del film Treno popolare di Raffaello Matarazzo. Film veloce e giovanile girato da un cast di ventenni tutto in esterni, con pochi mezzi e con grande realismo e allegria. La sua musica sottolinea con gaia spensieratezza il carattere gioviale e divertente del film. Per l’occasione compose anche una simpatica canzonetta Treno popolare che divenne il leitmotiv centrale del film. Il rapporto di collaborazione e amicizia con R. Matarazzo continuò anche per altri film nel 1942 e 1943.
Nel 1937 insegna teoria e solfeggio al Liceo Musicale di Taranto, mentre due anni dopo passa al Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari, dove insegna armonia e composizione; di quest’ultimo istituto diventa direttore nel 1950.
Dall’inizio della sua carriera come compositore di colonne sonore però non smette di comporre musica per orchestra, da camera e vocale, oltre a numerose opere liriche (la più celebre delle quali è sicuramente “Il cappello di paglia di Firenze“) e permettendosi addirittura qualche incursione nel mondo della televisione (vedi ad esempio le musiche per lo sceneggiato “Il giornalino di Gian Burrasca“). la copertina del 33 giri, della colonna sonora I Clowns è realizzata da Umberto Iacolucci, grafico impaginatore di Tv Sorrisi e Canzoni Il compositore muore poco dopo la fine delle registrazioni della sua ultima colonna sonora per Fellini, Prova d’orchestra.
Per i funerali di Federico Fellini, Giulietta Masina chiese al trombettista Mauro Maur di suonare l’ “Improvviso dell’Angelo” di Nino Rota nella Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma.
Sandro Pozza