- AltoVicentinOnline - https://www.altovicentinonline.it -

Thiene. Dal sequestro Moro all’omicidio Varisco: il generale Cornacchia racconta gli anni di piombo

Ha messo le manette ai polsi di Pierluigi Concutelli, di Franco Piperno, di Renato Vallanzasca. Fu lui ad arrivare per primo in via Caetani il 9 maggio 1978, il primo ad aprire il portabagagli della Renault 4 dove le BR avevano lasciato il cadavere dell’onorevole Aldo Moro, un episodio ancora dai molti lati oscuri che ha segnato uno spartiacque,

una frattura sociale e politica nel nostro paese. Fu ancora lui ad aprire lo sportello della Citroen Pallas, a bordo della quale fu assassinato il giornalista Mino Pecorelli. Un ufficiale che ha collaborato con il gotha degli investigatori e dei magistrati italiani di quegli anni, da Sica a Masone, da Imposimato a Infelisi. E c’è anche la sua firma sulla liberazione di Giuliana Amati e Giovanni D’Urso. Terrorismo, stragi, omicidi, sequestri di persona. Anni difficili per l’Italia e per chi in quell’Italia si trovava a lavorare ogni giorno, a rischio della propria vita. Come il generale dei carabinieri Antonio Federico Cornacchia, che il prossimo 9 maggio, venerdì, sarà a Thiene, ospite dell’evento “Un testimone racconta gli anni di piombo”, organizzato dal Comune di Thiene e dall’Associazione Nazionale Carabinieri Thiene-Zanè. L’incontro si terrà in occasione della “Giornata in memoria delle vittime del terrorismo”, istituita con legge dello Stato nel 2007. Il generale Cornacchia interverrà alle 9,30 all’Auditorium Fonato, accompagnato dal luogotenente Elio Centurioni, Medaglia d’Oro al Valore Civile, ferito il 12 Marzo 1977, a Roma, da terroristi delle Brigate Rosse durante un posto di blocco sul Lungotevere. All’evento, aperto alla cittadinanza, parteciperanno anche studenti delle scuole superiori.

Anni di sangue e di rischi altissimi, dicevamo, per chi, come il generale Cornacchia, si trovava in prima linea. Come quella mattina del 13 luglio 1979, quando le Brigate Rosse uccisero senza pietà, a Roma, l’amico Antonio Varisco, Capo dei Carabinieri del Palazzo di Giustizia, mentre lo stava aspettando sul lungotevere Arnaldo da Brescia. Volevano prendersi un caffè insieme. Vita salva per un banale ritardo di dieci minuti. Antonio Federico Cornacchia ha comandato il Nucleo Investigativo dell’Arma, il Reparto Operativo della Capitale e “metteva la giacca dell’uniforme solo per rispondere alle domande dei giornalisti”, come si legge in uno dei tanti profili che si trovano in rete.

“L’incontro con il generale Cornacchia – commenta con soddisfazione l’assessore ai Servizi alla Persona e alla Famiglia, Maurizio Fanton – e l’ascolto dalla sua voce dei fatti di allora costituiscono una grande opportunità di consapevolezza civile per meglio comprendere, grazie alla sua lucida ed imparziale analisi e alla sua testimonianza eccellente, il valore della legalità e della democrazia, sempre sottoposte al pericolo di prevaricazioni violente e tragiche. Invito la cittadinanza a intervenire numerosa – continua l’Assessore Fanton – anche per rendere omaggio alle vittime del terrorismo, sconfitto grazie al coraggio di uomini come il generale Cornacchia e il luogotenente Centurioni, che abbiamo l’onore di avere a Thiene”.

“Il 9 maggio è la giornata voluta per ricordare le tante vittime del terrorismo – dichiara il maresciallo Giovanni Di Lembo, presidente dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri, sezione Thiene-Zanè e co-organizzatore dell’evento -. L’11 aprile del 1978 anche a Thiene ci fu un grave episodio dove morirono tre giovani che stavano preparando un ordigno per un attentato. Nella nostra sezione contiamo anche un ex collaboratore del generale”. 

Antonio Cornacchia, che oggi ha 83 anni, è anche autore del libro “Airone 1. Scene da un’epoca “, attraverso il quale ripercorre gli eventi degli anni di piombo che lui ha vissuto in prima persona come comandante della prima sezione del Nucleo Investigativo di Roma: dalla strage di Primavalle del 1973 fino al delitto Varisco del 1979, passando per il sequestro D’Amico, il massacro del Circeo, l’Anonima sequestri sarda, il caso Vallanzasca e il sequestro Moro. Originario delle Puglie, il generale ha operato principalmente a Roma, dove ha comandato, con più ruoli e in più fasi, sezioni, nuclei investigativi, reparti dell’Arma. E’ stato anche addetto ai servizi di controspionaggio del Sismi. Oggi, oltre ad essere autore di libri, è ancora impegnato socialmente e professionalmente nell’Associazione Nazionale Carabinieri dell’Umbria.

di redazione Thiene on line

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su: