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Thiene. Per il tempio crematorio si alza il fronte del ‘no’

Con 555 firme raccolte e tante altre in arrivo e una platea di oltre duecento persone, ieri sera ai Cappuccini di Thiene si è  gridato ‘no’ al tempio crematorio.

Una ‘protesta’ che era nell’aria da tempo, da quando l’amministrazione comunale ha deliberato l’ampiamento dell’area cimiteriale spiegando di essere in trattativa per costruire un tempio crematorio, punto di riferimento per l‘intero Alto Vicentino, che per il momento si appoggia a Vicenza.

Una proposta che ha spaccato la città e creato non poco subbuglio sia in consiglio comunale che nel quartiere dei ‘Cappuccini’. Dopo il rifiuto del sindaco Giovanni Casarotto di indire una riunione pubblica per spiegare ai cittadini pro e contro del tempio e l’invito ad affidarsi ai consiglieri comunali per chiarimenti e proteste, ieri sera il ‘Comitato no tempio crematorio’ si è formalizzato, e ha riunito oltre duecento persone all’Hotel Ariane.

Un appuntamento al quale il primo cittadino non ha voluto mancare, affiancato dall’assessore al Lavori Pubblici Andrea Zorzan e dai consiglieri di maggioranza Carlo Gecchelin e Dino Zerbo, che si sono gettati nella fossa dei leoni consapevoli di andare incontro a critiche e inviti a desistere. Dalla parte opposta, non è mancato il gruppo di minoranza, presente quasi al completo con i grillini Orazio Comberlato e Alessia Gamba, il centrodestrista Roberto Frau e i leghisti Paolo Trevisi e Luca Zancan.

Giovanni Fazio, medico di famiglia con competenze ambientali e Edoardo Bortolotto, avvocato specializzato in tematiche ambientali, hanno illustrato con slides, schemi e numeri, tutti i motivi per i quali “non si deve fare un tempio crematorio a Thiene”.

Spiegando che la vicinanza ad un parco giochi per bambini e a una zona abitata è legittimata da una legge italiana del 1934 che autorizza i tempi crematori a 200 metri dagli agglomerati urbani (in Europa sono 500 metri), Fazio e Bortolotto hanno elencato la carenza di leggi e limiti che, in Italia, tutelano i cittadini dalle emissioni nocive emesse dai tempi crematori.

Dalla diossina, al mercurio a tante altre nano particelle, “Un tempio crematorio emette il 235% di polveri dannose rispetto agli inceneritori – ha spiegato Fazio – Ogni salma emette fino a 2 grammi di mercurio e i camini bassi sei tempi crematori non disperdono le polveri in aria, ma le distribuiscono nelle vicinanze. Data la posizione del cimitero, vicino al quale il tempio è obbligato a sorgere, dobbiamo dare per scontato che queste particelle finirebbero in centro a Thiene e se c’è vento arriverebbero fino a Schio. Una proposta alternativa – ha concluso il medico – è fare il tempio in un comune limitrofo, magari in montagna o campagna, in zona protetta rispetto ai centri abitati”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Bortolotto che, ipotizzando una non totale garanzia da parte dei costruttori, ha evidenziato pericoli di natura strutturale ed eventuali non conformità dei parametri di sicurezza stipulati contrattualmente.

Una  riunione voluta dal ‘fronte del no’ e che per tutta la serata ha portato avanti la teoria del ‘no’, senza contraddittorio e coinvolgendo anche i rappresentanti dell’amministrazione comunale che, interpellati, hanno risposto.

“Questa serata mi invita a riflettere su un argomento che riconosco essere importante per la città – ha sottolineato Giovanni Casarotto – Del resto il tempio crematorio non è ancora definito e ci sono tanti aspetti ed enti che devono dire la loro e approvare il progetto (tra questi l’Ulss 4) prima di dare il via ai lavori. Come amministratori però dobbiamo ricordare che Thiene è un punto di riferimento per l’Alto Vicentino e deve prendersi alcune responsabilità nel territorio. AL momento, per le cremazioni, ci si rivolge a Vicenza, con liste di attesa che durano giorni, per non dire settimane, lasciando le salme rinchiuse nei frigoriferi e i familiari in attesa di veder concludere il triste capitolo della morte di un familiare”.

Il primo cittadino non ha fatto menzione sul fatto che i thienesi residenti, se decidono di ricorrere alla cremazione, hanno diritto ad uno sconto importante e probabilmente, proprio il fatto di non volerla ‘buttare’ sul lato economico, ha trattenuto Casarotto dal coinvolgere argomenti di natura monetaria.

“Il 30% dei thienesi chiede di essere cremato – ha continuato Casarotto – E’ un dato che non si deve sottovalutare, così come si deve tenere in considerazione il trend generale di ricorrere sempre più spesso a questo tipo di sepoltura. In ogni caso prendo atto di tutte le osservazioni contrarie e invito i cittadini a rivolgersi ai loro consiglieri comunali di riferimento – ha concluso – Così facendo, al  consiglio comunale di luglio si potrà discutere questo argomento in modo esaustivo e si arriverà ad una decisione dopo aver ascoltato e confrontato tutti i pareri, sia dei cittadini che dei tecnici competenti”.

Anna Bianchini