Al momento non c’è nessun accordo per l’accordo tra Comune di Thiene e Tintess e la situazione rimane in sospeso anche se i Sindacati dei lavoratori pressano l’amministrazione a ritirare il ricorso al Tar.
Ma visto che mancano i presupposti per farlo, il Comune di Thiene rimane fermo nella sua posizione e attende di vedere se l’azienda deciderà di adeguare l’impianto mettendolo a norma e si adatterà a non allargare il quantitativo dei reflui a depurazione. Se Tintess provvedesse a quanto richiesto, l’amministrazione del Sindaco Giovanni Battista Casarotto si è sempre detta disposta a ritirare il ricorso al Tar di Venezia, ma al momento le cose non stanno così.
Sul piede di guerra muovono da tempo i Sindacati dei lavoratori che, preoccupati per il ventilato licenziamento di circa 200 persone, non smettono di fare pressing sul Comune di Thiene per vedere ritirato il ricorso e garantire serenità ai lavoratori ‘in bilico’ e alle loro famiglie.
“Facciamo appello alla riflessione da parte dell’amministrazione comunale – spiegano Giuliano Ezzelini Storti di Filctem Cgil e Marco Faccin di Femca Cisl – La scelta di continuare il ricorso al Tar per noi è azzardata e non lungimirante, visto che non tiene in considerazione le conseguenze. Chi ha scelto il ricorso ha ragionato della conseguenza che il rischio di 200 posti di lavoro in meno provocherebbero sull’economia di Thiene, sui bilanci comunali, sull’incremento della spesa sociale del Comune? Inoltre – continuano – se l’azienda chiudesse, si è ragionato come potrebbe essere bonificata l’area? Si è pensato alle conseguenze del blocco di un impianto biologico di depurazione? Auspichiamo scelte responsabili – concludono – per arrivare a un compromesso sostenibile ed evitare il conflitto”.