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Thiene. Caso-Tintess. ‘Con questa puzza non possiamo continuare a vivere’. E qualcuno si è rivolto alle Iene e Striscia la Notizia

Gli odori nauseabondi, che in certe giornate diventano dei veri e propri fumi, che chissà cosa sprigionano nell’aria di Lampertico, Santo, Rozzampia fino ad arrivare a Villaverla stanno esasperando gli animi dei cittadini di quella parte di Thiene, che si è addirittura rivolta alle Iene e a Striscia la Notizia.

Il caso-Tintess rimane alla ribalta e se non troverà soluzione con la promessa che il nuovo impianto sistemerà le cose entro la fine dell’anno, gli abitanti stanchi di respirare quella puzza, promettono battaglie eclatanti.
Da due settimane l’odore è ancora più intenso – spiega Fabio Gastaldi, che ha denunciato il perseguire delle emissioni gassose da parte della ditta sul gruppo Sei di Thiene. Dopo di lui, decine di thienesi arrabbiati, che non si stancano di chiamare Polizia Locale e Arpav. La sopportazione ha raggiunto il livello di guardia e gli animi sono talmente inferociti che qualcuno ci racconta di gettare sacchetti di immondizia all’interno della Tintess. ‘Loro ci regalano immondizia e noi facciamo altrettanto’. Ma questo è solo l’emblema dell’esasperazione di chi definisce quella convivenza con la ‘ciminiera’ un’autentica ingiustizia.
Il più arrabbiato è Marcello Ongaro, che risiede in via dell’Artigianato e non vuole che il figlio che gli sta per nascere cresca in mezzo a quegli odori, a quell’atmosfera, che tutto sembra tranne che aria sana.

‘L’amministrazione ci dice che ha le mani legate e noi continuiamo a vivere in queste condizioni – racconta Ongaro – chiamiamo ripetutamente Vigili e Arpav. Scrivo mail continue, ma sarebbe necessario un blitz a sorpresa per vedere realmente cosa accade. L’aria è irrespirabile. Conviviamo con questo disagio che chissà quali conseguenze avrà sulla nostra salute da anni. Sembriamo vittime di una ingiustizia colossale. Cosa stiamo respirando? Cosa respirerà mio figlio? Ma lo vogliono capire che qui abitano famiglie, che hanno il diritto di poter uscire senza essere investite dalle nubi, che arrivano anche a distanza? Siamo costretti a barricarci dentro – conclude Ongaro, che senza peli sulla lingua, manifesta la propria rabbia su una questione che dopo anni risulta al punto iniziale – adesso basta, che si prendano provvedimenti e soprattutto che il sindaco, che è responsabile della sicurezza di tutti i cittadini della sua città, si faccia sentire una volta per tutte in maniera incisiva’.
‘Mi rendo conto che la Tintess dà lavoro e da mangiare a molte famiglie con bambini, ma chi pensa ai nostri che respirano quest’aria? – spiega Piero Dalla Fina, residente in via dell’Artigianato – il diritto al lavoro non può essere in conflitto con il diritto alla salute dei nostri figli. Nella zona ci sono una scuola materna ed una elementare, con i genitori parliamo spesso di questi odori che ci creano ansia per la crescita dei bambini. Siamo preoccupati. – conclude Dalla Fina – lo siamo tanto e forse qualcuno non se ne rende conto. Voglio sperare che i vertici della Tintess ed il sindaco mantengano quanto promesso. Cioè che massimo entro la fine di quest’anno il nuovo impianto risolverà questa drammatica situazione perchè così non possiamo continuare a vivere. Non vogliamo un’altra Ilva’.

Natalia Bandiera