Nel nuovo concetto di economia, profitto, sostenibilità e bene comune vanno di pari passo.
Il dato è emerso venerdì a Villa Fabris di Thiene, dove i mandamenti di Confartigianato di Thiene, Malo e Valdagno, hanno organizzato una serata dal titolo ‘I.G.M. Imprese Geneticamente Modificate’.
Un argomento sentito, che ha messo in luce le differenze tra le aziende di oggi e quelle di qualche anno fa.
Perché grazie all’avvento della tecnologia, il valore tangibile delle imprese è passato dall’essere l’80% negli anni 70‘contro il 20% di oggi, Dati che, naturalmente, invertono l’ammontare del valore intangibile.
Cosa fare quindi? Investire in comunicazione, per dimostrare ai clienti l’attenzione per l’ecosostenibilità per creare imprese sane e competitive.
I relatori Romina Noris, consulente/formatrice per le imprese attenta al tema sostenibilità e responsabilità d’impresa e Primo Barzoni,
Si parla di “ecosistema” nel quale l’azienda e l’ambiente circostante devono essere economicamente solidali e reciprocamente attenti e rispettosi. Un ecosistema dove c’è una forte interdipendenza tra le persone, tra le persone ed il territorio e dove ogni persona deve essere responsabile per sé e per gli altri. In altre parole non è sufficiente vendere prodotti sempre migliori e a prezzi sempre più bassi. Il mercato ed il cliente-consumatore sono oggi molto più informati, esigenti e attenti a tutti i comportamenti dell’impresa nel rispetto delle persone, dell’ambiente, dell’etica e del territorio in cui l’azienda opera.
Secondo i nuovi trend, solo le aziende che riusciranno, da una parte a tenere insieme la competitività aziendale con gli obiettivi di natura sociale e ambientale e, dall’altra, a comunicare efficacemente questo loro impegno sociale e ambientale, saranno premiate dai consumatori e dal mercato.