Per denunciare atti vandalici o inciviltà di ogni tipo tra poco a Thiene basterà uno smartphone.
E’ infatti in lavorazione City Web, una App (applicazione) studiata appositamente perché si possa intervenire velocemente in tutela della ‘cosa pubblica’.
“E’ nato tutto perché mi sono indispettito nel vedere che moltissime persone passano tempo a fare ‘blablabla’ su Facebook denunciando inciviltà e danni di ogni tipo – ha spiegato Giampi Michelusi, assessore all’Innovazione e Tecnologia – Queste stesse persone spesso, al momento di intervenire concretamente per richiamare chi sta compiendo l’atto vandalico, tacciono e se ne vanno”.
Michelusi ha poi spiegato nel dettaglio a cosa si riferisce. “Porto un esempio – ha sottolineato – Pochi giorni fa abbiamo installato al Parco del Donatore una piastra per giocare a basket e il giorno dopo uno dei canestri era già rotto. Ci sono persone che si divertono a rompere le cose di tutti per il semplice gusto di fare danni e poi rimangono impuniti. In questo caso, grazie a questo gesto incivile, viene tolta ad altre persone la libertà di fare sport e giocare insieme a pallacanestro”.
Secondo Michelusi il bene della collettività è sacro e tocca a tutti difenderlo e denunciare chi non lo rispetta. “Il bene pubblico troppo spesso viene danneggiato a scapito di chi lo rispetta – ha detto Michelusi – Bisogna avere nelle cose di tutti la stessa cura che il buon padre di famiglia ha nelle cose di casa sua. Ci sono persone coscienziose – ha continuato – che devono rinunciare a sedersi su una panchina o a fare sport perché qualcun altro si è divertito a danneggiare rendendone l’utilizzo impossibile. Io invito chiunque veda qualcuno che sta rovinando o rompendo le cose di tutti ad intervenire denunciando il fatto. Oggi ci sono mille modi per farlo: telefono, email, fotografie e in comune siamo sempre a disposizione. E tra poco – ha concluso – presenteremo City Web, la nuova App con la quale chi possiede lo smartphone potrà denunciare l’atto incivile direttamente in Comune e conoscere in tempo reale lo stato di lavoro della pratica”.
Anna Bianchini