“È impensabile che il territorio di Schio e dell’Alto Vicentino, da sempre esempio di eccellenza della sanità veneta, resti senza Continuità Assistenziale e Guardia Medica. Siamo di fronte ad un fatto grave, figlio non certamente delle scelte di oggi ma frutto di una programmazione inadeguata. Nessuno nega che il problema della carenza dei medici esista ma non è possibile farsi trovare impreparati in un’area popolosa e importante come quella scledense. Per inciso, anche i numeri della Guardia Medica di Thiene iniziano a destare preoccupazione. Sono infatti troppo pochi tre presidi di Continuità Assistenziale in un’area grande come quella del Distretto dell’Alto Vicentino, anche confrontando la situazione con quella del resto del territorio veneto. Continuiamo a parlare di sanità del territorio e della necessità di sgravare gli ospedali dai flussi di accesso: ma impoverire i servizi come la Guardia Medica vuol dire andare nella direzione esattamente opposta”.
La presa di posizione è di Giacomo Possamai, capogruppo del PD in Consiglio regionale, a fronte di quanto emerso dalla riunione dell’esecutivo del distretto Alto Vicentino dei sindaci dell’Ulss 7, ovvero l’assenza di garanzie nell’erogazione del servizio di Continuità Assistenziale per il territorio fino a fine anno.
“E’ altresì impensabile” – prosegue l’esponente dem vicentino – “che gli accessi alla Guardia Medica si scarichino sui Pronto Soccorso, visto che anche quello dell’ospedale di Santorso è in estrema difficoltà e in carenza di organico, come emerge dalle segnalazioni dei cittadini. Visto che a più riprese, e soprattutto in occasione delle nomine dei Direttori Generali dello scorso febbraio, Zaia ha affermato che l’Ulss 7 Pedemontana era una realtà strategica sulla quale investire, ora deve dimostrare questa volontà non solo con le parole ma con i fatti. Risolvendo dunque con estrema urgenza questa situazione di emergenza”.
Promesse quelle del governatore Zaia che erano arrivate all’indomani della grande mobilitazione del novembre 2019 nella quale migliaia di persone avevano marciato chiedendo a gran voce la tutela di quella sanità sempre più spogliata dell’eccellenza della quale una volta l’alto vicentino era faro: “Una manifestazione fondamentale” – chiosa Possamai – “che ha puntato i riflettori su una situazione preoccupante che però non ha visto da allora risvolti positivi, anzi. Spesso si è edulcorato il problema parlando di nuovi macchinari con investimenti importanti, ma di che investimenti vogliamo parlare se mancano i servizi minimi come quello della Continuità Assistenziale?”
Dopo l’annuncio da parte della Direzione dell’ULSS 7 Pedemontana circa la probabile sospensione del servizio del presidio medico di Schio, interviene la Consigliera regionale di Europa Verde, Cristina Guarda: “Come è possibile che in era Covid, ossia in un momento di estremo bisogno di programmazione e qualità del servizio sanitario, il servizio di guardia medica, in una area così vasta e già provata a causa di scelte con forti ripercussioni sui cittadini, venga sospeso nel giro di poche ore? Siamo alla nuova frontiera della sanità veneta: la discontinuità territoriale!
di Redazione AltoVicentinOnline