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Schio. Taglio stipendi alla Ettore Zanon. Sindacati: “Riguarda solo premi e salario aggiuntivo”

“Nessun taglio degli stipendi e cessione sul contratto di lavoro, alla Ettore Zanon i sacrifici sono contenuti e di breve durata”.

All’indomani dell’annuncio della riduzione volontaria del salario dei dipendenti della Ettore Zanon di Schio e dell’accordo raggiunto a tale proposito con i Sindacati dei lavoratori, la  Segreteria della Fiom Cgil Vicentina ci tiene a mettere ‘i puntini sulle i’.

“Dire che alla Ettore Zanon di Schio i sindacati hanno accettato una riduzione dello stipendio per rilanciare l’azienda è assolutamente scorretto e fuorviante – ha spiegato Lorenzo Bedin, componente della segreteria di Fiom Cgil – Non abbiamo ceduto assolutamente nulla su ciò che è stabilito nel Ccnl (contratto collettivo nazionale del lavoro). Verrà ridotto solo una parte del salario aggiuntivo e del premio di risultato e il tutto per la durata di 3 anni, quindi per un periodo contenuto”.

Lo scorso luglio si è conclusa la vicenda che ha visto contrapporsi da un lato la direzione della Ettore Zanon e dall’altra Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil  con i lavoratori coinvolti da una pesante riorganizzazione e ristrutturazione aziendale.  Dopo un’apertura di proceduradi mobilità per 54 persone e richieste di pesanti tagli salariali, che ha causato la reazione del personale con scioperi per più giornate e una manifestazione che ha bloccato il traffico sulla rotatoria davanti alla sede aziendale, si è trovata finalmente una soluzione accettata con voto a maggioranza nella giornata di venerdì 17 luglio 2015.

“Si è trattato di un accordo complesso – ha spiegato Bedin – che doveva ‘incastrare’ diversi aspetti. I tratti dell’accordo sono l’abbassamento a 47 (da 54) del numero di esuberi previsto dall’Azienda. I dipendenti usciranno volontariamente e al momento sono 26 le persone che non si sono opposte al licenziamento. L’azienda ha poi confermato l’inserimento a tempo indeterminato di quarantacinque interinali che da tre anni lavorano nel settore della fisica, la sospensione del premio di risultato per qualche tempo e la riduzione per 3 anni di alcune voci di salario aggiuntivo che riguardano tutti i dipendenti, compresi i dirigenti. Saranno inoltre eseguite verifiche periodiche sullo stato di avanzamento del programma industriale, valutazione delle competenze e formazione e riqualificazione del personale per il personale che sarà coinvolto dalla ristrutturazione”.

Nessun compromesso sul contratto collettivo nazionale di lavoro quindi e la consapevolezza che accettare il compromesso era l’unico modo per salvare l’azienda e tanti posti di lavoro.

“Noi della Fiom e della Cgil non siamo disposti a cedere nulla del contratto collettivo nazionale di lavoro – ha sottolineato Bedin – Abbiamo accettato la mediazione per salvare una importante azienda metalmeccanica e molti posti di lavoro, limitando il sacrificio per i lavoratori nel tempo su alcune voci del salario aggiuntivo aziendale che riguardano tutti, dagli operai ai dirigenti. La paga-base prevista dal Ccnl non sarà assolutamente intaccata. Inoltre – ha concluso Bedin – non è assolutamente vero che i sacrifici fatti da chi rimane vanno a ripagare il premio di uscita per chi se ne va”.

A.B.