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Schio ricorda la sua Resistenza. Appuntamento oggi alla caserma Cella con generali e superstiti

Venerdì 9 settembre alle 11, per ricordare il 73esimo anniversario dell’8 settembre 1943, e in particolare dei fatti che hanno segnato il cruento inizio della Resistenza a Schio, come già fatto negli anni scorsi su apprezzata iniziativa del nucleo scledense dell’Associazione Arma Aeronautica, l’amministrazione comunale di Schio ha organizzato anche quest’anno una cerimonia commemorativa dei soldati italiani caduti nella difesa dall’assalto tedesco alla caserma Cella, avvenuto nella notte tra il 9 ed il 10 settembre 1943.
La cerimonia è pubblica, aperta a tutti, e in modo particolare sono stati invitati a partecipare dal Sindaco tutti i componenti delle associazioni militari e d’arma e quelle partigiane. 

L’evento si svolgerà venerdì 9 settembre, con inizio alle 11 nel piazzale della caserma Cella di Schio, e conclusione di fronte alla lapide esterna, in via Rovereto, dove verrà posata una corona e si sosterà per un momento di raccoglimento.

La cerimonia è dedicata a tutti i caduti, ai feriti, e ai resistenti della tragica notte tra il 9 e il 10 settembre del ’43; e anche ai superstiti – alpini, avieri e fanti – internati in Germania nei giorni successivi, nonostante le notevoli resistenze e proteste messe coraggiosamente  in atto dalla gente di Schio.
Come già negli ultimi anni, il generale Pino, già comandante dell’Esercito nel Veneto, ha assicurato la sua presenza per rievocare in modo competente ed appassionato quei fatti drammatici. Su proposta dell’associazione Fanti di Schio sarà inoltre presente quest’anno anche Giusto Brotto,  superstite ultracentenario e già sergente furiere del 57° reggimento di Fanteria, che fu uno dei feriti in quella notte e che porterà anche una sua preziosa testimonianza di quei momenti tragici. In quel frangente la fedeltà alla parola data alla Patria fu onorata infatti fino al sacrificio estremo da alcuni giovani italiani, appartenenti a diverse armi e specialità presenti nella caserma del 57° fanteria. Caddero nei combattimenti di quella tremenda notte di sangue due avieri, un fante ed un alpino, i cui nomi, incisi sul marmo della lapide, saranno ricordati solennemente venerdì.