E’ stato rinnovato il nuovo Cda di Alto Vicentino Ambiente. L’azienda partecipata dai comuni dell’Alto Vicentino, che si occupa di gestione e smaltimento dei rifiuti urbani e speciali e vanta un fatturato di oltre 20 milioni di euro, ha un nuovo management. Carlo Lovato è stato nominato ieri nuovo presidente e Daniela Pendin e Giovanni Benincà sono stati eletti consiglieri.
Dopo mesi di valutazioni, con i Sindaci dell’Alto Vicentino ‘spaccati’ tra ‘conservatori’ e ‘innovativi’, finalmente la triade è stata nominata quasi all’unanimità. Qualcuno ha dovuto cedere per raggiungere la percentuale di voto del 60% e il 70% di teste, prevista dallo statuto di Ava per l’approvazione di un provvedimento. Quasi tutti presenti i primi cittadini e solo due astenuti.
Carlo Lovato, dottore commercialista laureato in ingegneria gestionale, vanta un curriculum di primo piano alla guida di importanti società, come membro di collegio sindacale e come amministratore delegato.
Ava procederà nel suo percorso già tracciato dall’ormai ex presidente Diego Bardelli, anche se alcuni cambiamenti di carattere gestionale sono in atto.
A spaccare i Sindaci dell’Alto Vicentino diversità di vedute, tra chi vorrebbe mantenere una politica ‘conservatrice’ che fino a oggi ha garantito un bilancio ‘solido’ all’azienda e dall’altro lato che invece vorrebbe spingersi più velocemente verso una raccolta di rifiuti che prevede meno incenerimento e più riciclo.
Nell’ultimo periodo si è fatta insistente la voce che Aim (Aziende Industriali Municipali) di Vicenza, con i suoi 300 milioni di fatturato, volesse mettere le mani su Ava e probabilmente, tra il ‘non detto’ e il ‘non parlo’ la diversità di vedute nasce anche da questo.
Ma i Sindaci si sono scontrati anche su questioni di carattere meno impattante dal punto di vista economico. Una delle proposte che hanno reso animato l’incontro tra primi cittadini infatti, riguardava la richiesta di aumentare a 5 il numero dei componenti del Cda, proposta che è stata rigettata e il Cda di Ava continuerà a contare 3 membri. Oltre a questo, qualche giorno prima, alcuni Sindaci del territorio avevano inviato una lettera con la richiesta di avere nella triade del Cda due sindaci a fianco del presidente. Ma durante la discussione di ieri pomeriggio la proposta non ha avuto riscontro e Ava continuerà nella stessa strada.
“Arrivare alla nomina di questo Cda è stato un percorso lungo e impegnativo – ha commentato Valter Orsi, Sindaco di Schio e quindi socio con la maggiore quota – Ci sono stati molti confronti che hanno visto tutti i sindaci coinvolti. A volte i toni si sono accesi e ci sono state spaccature, ma alla fine si è raggiunto l’accordo e la nomina è stata fatta”.
Per l’immediato futuro non sono previsti stravolgimenti nella gestione operativa di Ava e, anche se negli ultimi giorni molti comitati e cittadini si sono mobilitati per spingere verso la dismissione dell’inceneritore di Cà Capretta, all’orizzonte non ci sono novità.
“Il piano industriale operativo va salvaguardato perché ci sono importanti investimenti pubblici in corso – ha spiegato Orsi – Poi però c’è un piano regionale a cui si deve fare riferimento per il futuro, che prevede l’aumento della raccolta differenziata al 70%, per cui l’operatività di Ava dovrà andare in questa direzione. Per la prima volta tutti i sindaci si sono messi in moto per esercitare il loro ruolo di proprietari della società partecipata e da ora in avanti sarà sempre così. I percorsi di gestione delle società partecipate devono essere condivisi. I primi cittadini dovranno dare mandato al Cda e saranno ‘a capo’ dell’azienda. E nonostante ci siano tante indiscrezioni su ciò che accadrà – ha concluso il Sindaco di Schio – sono solo i Sindaci a poter decidere sul futuro di Ava”.
Anna Bianchini