“Nessuna chiusura estiva per il Centro Antiviolenza Donna”. Lo chiede all’amministrazione comunale il Centrosinistra di Schio, che dopo aver lamentato la chiusura estivo dello sportello lo scorso anno e durante le vacanze di natale, quest’anno ha deciso di giocare d’anticipo sollecitandone l’apertura continua.

“Le donne non subiscono violenza solo in orari o giorni di lavoro”, hanno commentato dall’opposizione scledense, ed è per questo che hanno deciso di ‘darsi da fare’ affinchè Il Sindaco e la sua Giunta decidano di mantenere aperto il servizio anche in piena estate.

“Lo Sportello donna nasce nel 2001, fiore all’occhiello del Comune per dare risposte al grande tema della violenza  sulle donne – spiega Centrosinistra Schio in un comunicato – Un servizio il cui bacino d’utenza è sempre stato tutto l’alto vicentino. Lo Sportello Donna è stato istituzionalizzato dall’Amministrazione perché diventasse un ufficio e un servizio con pari dignità degli altri, con operatrici assunte e attività dedicate.

Con l’andare del tempo i bisogni sono aumentati, e dal 2004 è stata avviata la ‘Rete Antiviolenza Altovicentino’ che coinvolge le Forze  dell’ordine, numerosi servizi Ulss, tutela minori, consultori, CSM,  Pronto Soccorso, i Comuni della Conferenza dei Sindaci, cooperative e associazioni, tutti insieme. da qualunque parte arrivi la denuncia di violenza subìta, lo Sportello Donna di Schio è lo snodo, nel tempo affiancato anche da quello di Thiene e di Malo”.

Secondo il centrosinistra cittadino, nel caso in cui una donna subisca violenza, la rapidità dell’intervento è doverosa in quanto di parla di situazioni di pericolo estreme.

“Da qualche tempo – continua il comunicato – notiamo una carenza di organico all’interno del Comune di Schio che ci fa preoccupare. Già nell’agosto dello scorso anno il Centro antiviolenza è stato chiuso per ferie alcune settimane, stessa cosa a Natale. In assenza delle operatrici, in malattia o ferie, il centro viene chiuso. Da qualche giorno, ci è giunta notizia che anche il cellulare del centro antiviolenza è stato disattivato, seppur per qualche tempo, e che l’orario di risposta ad un numero e l’orario in cui si può chiamare e quindi di apertura, coincide con quello dello Sportello Donna, dove si ipotizza che il personale ridotto faccia fatica a rispondere. Il buon senso – continua – ci dice che un centro antiviolenza deve rispondere almeno nell’arco delle otto  ore lavorative, tutti i giorni, in modo veloce  o almeno come da progetto, che al momento non conosciamo”.

L’augurio del Centrosinistra scledense è che il Centro Antiviolenza di Schio, non solo non  venga interrotto, ma venga fatto il possibile perché venga ripristinato tutto ciò per cui era nato.

“Ci chiediamo anche se l’amministrazione comunale si è attivata e in che modo con gli altri Comuni perché il tema venga socializzato e solidarizzato al massimo cercando di farsi strumento per la tutela di donne e bambini costretti a subire violenza – conclude il comunicato – Siamo fortemente preoccupati che cali l’attenzione sulle conseguenze di risposte parziali o non date, a questa problematica, che vede vittime in aumento, e darne priorità rispetto ad altri temi”.

Valter Orsi, Sindaco di Schio, ha risposto che il Comune è sempre in prima linea per quanto riguarda la tutela della sicurezza e del benessere dei cittadini e in questo caso delle donne e dei bambini in difficoltà.

“L’anno scorso abbiamo agito nello stesso modo dell’anno precedente – ha commentato Orsi – Siamo consapevoli che il Centro Antiviolenza è un punto di riferimento importante e faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità per continuare a garantire il servizio nel migliore dei modi”.

Anna Bianchini

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