‘Acqua bene comune’ è il titolo della mozione che il Movimento 5 Stelle di Schio, rappresentato da Marco Vantin, presenterà al prossimo consiglio comunale.

Il succo della richiesta che i grillini scledensi fanno a Sindaco e giunta riguarda l’estromissione di soggetti o enti privati dalla gestione dell’acqua.

“Premesso che il diritto all’acqua è inalienabile e che l’acqua non può essere di proprietà di nessuno – recita la mozione – l’accesso deve essere garantito a tutti come servizio pubblico. L’acqua rappresenta una fonte di vita insostituibile per gli ecosistemi e dalla sua disponibilità dipende il futuro degli esseri viventi. L’acqua è un bene comune dell’umanità, universale, pubblico e di conseguenza indisponibile all’investimento privato”.

Il Movimento 5 Stelle, da sempre impegnato a sostenere l’ambiente e tutto ciò che ne garantisce l’equilibrio, ritiene necessario che la responsabilità del servizio idrico integrato sia un ‘monopolio naturale pubblico all’interno del quale non ha senso alcuna gestione di tipo privata e concorrenziale’. Per questo motivo, secondo Vantin, “è necessario che il piano d’ambito territoriale ottimale sia definito  su principi di razionalità del servizio e per omogeneità dei bacini serviti e che non si debbano, quindi, definire per suddivisione meramente amministrativa del territorio ma per bacini idrografici nella garanzia del completo ciclo idrico dalla captazione alla depurazione delle acque”.

In parole povere “la gestione dell’acqua non deve includere le multi utility e le grandi holding, che operano principalmente in base allaAcqua capacità economica e sono soggetti di diritto privato il cui scopo è principalmente creare utili da erogare annualmente agli azionisti, soggetti che già oggi gestiscono un elevato numero di utenti e gestiranno domani altri territori a discapito delle più piccole gestioni consortili o comunali”.

Deciso ad andare fino in fondo, Vantin, a nome del movimento che rappresenta, chiede che “Sindaco e Giunta si impegnino avviare iniziative di incontro con gli altri comuni della nostra Provincia e dell’ATO Bacchiglione al fine di individuare una strada che possa garantire al territorio una gestione del Servizio Idrico al 100% pubblica nel pieno rispetto della volontà espressa dai cittadini scledensi nel voto referendario del 2011, che ha visto il 96,2% dei votanti dire ‘sì’ alla liberalizzazione dell’acqua. L’amministrazione deve ascoltare i cittadini prima di pronunciarsi sulla gestione del servizio idrico e contrastare tutte le iniziative volte a predisporre e favorire l’ingresso dei privati nelle società. Schio – continua la mozione di Vantin – come Comune capofila del territorio, deve costruire alleanze tra tutti i Comuni del territorio provinciale per adottare insieme, forme di difesa delle gestioni totalmente pubbliche. Chiediamo che il Comune sostenga la campagna a favore della pubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato e promuova nel territorio una cultura di salvaguardia della risorsa idrica attraverso l’informazione ai cittadini, il contrasto al crescente uso delle acque minerali, la promozione dell’uso dell’acqua dell’acquedotto per usi idropotabili, a cominciare dagli uffici, dalle strutture e dalle mense scolastiche. Inoltre – conclude Vantin – chiediamo che prenda vita una ‘Casa dell’Acqua’, poiché permette ai cittadini di risparmiare sull’acquisto di acqua minerale e di tutelare l’ambiente per mezzo dei minori rifiuti costituiti dalle bottiglie di plastica”.

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