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Schio. L’inceneritore brucerà 1.400 tonnellate in meno

“Impossibile chiudere l’inceneritore subito, ma nel 2017 saranno bruciate 1.400 tonnellate in meno di rifiuto indifferenziato”.

Il sindaco Valter Orsi ha risposto ieri in consiglio comunale al consigliere e leader di TesSiamo Schio Carlo Cunegato, che aveva espresso timore che la fusione tra Aim, Ava ed Etra porterà ad un aumento dei rifiuti da incenerire.

Sembrava voler rispondere “stia sereno” il primo cittadino che, supportato dai dati elencati dall’assessore al Bilancio Giancarlo Stefenello, ha spiegato nel dettaglio le motivazioni per le quali l’inceneritore al momento rimane attivo, ma i propositi di aumentare la raccolta differenziata rimangono e l’impianto di Cà Capretta non potrà aumentare le sue prestazioni.

“Sono oltre 10 anni che Ava tratta rifiuti che provengono da fuori Vicenza – ha spiegato Orsi – Ne arrivano da Valdagno, Bassano e anche da Rovigo e l’impianto tratta anche rifiuti ospedalieri e cimiteriali. Ci sono contratti in vigore, che devono essere ottemperati, anche perché l’impianto è dei comuni soci, non solo di Schio”.

Allo stesso tempo però, Orsi assicura che l’impianto non potrà essere potenziato, ma che sono autorizzati solamente gli interventi migliorativi.

“Entro il 2020 la legge prevede che la raccolta differenziata raggiunga il 76% in ogni comune – ha concluso Orsi – A Schio il nuovo programma sta funzionando. L’aggregazione di Aim, Ava ed Etra non ci fa paura.  Abbiamo iniziato un percorso per diffondere una cultura del rifiuto nel territorio e i risultati ci danno riscontro positivo”.

Soddisfatto di come procede il nuovo sistema di raccolta e smaltimento a Schio è anche Stefenello, che proprio presentando i programmi per il 2017 ha spiegato: “La revisione del sistema di raccolta dei rifiuti, partita nel corso del 2016 sta dando buoni frutti per gli aspetti ambientali, tariffari e di servizio alla popolazione e punta alla riduzione della quantità dei rifiuti destinati all’incenerimento e sul contenimento dell’impianto di Cà Capretta, con minore impatto ambientale e performance migliori di recupero e riciclo del rifiuto, inteso come ‘risorsa’ che proviene dalla raccolta differenziata. Nel corso del 2017 sono previsti il raggiungimento degli obiettivi regionali del 76% e una riduzione della frazione secca indifferenziata e avviata ad incenerimento di ben 1.400 tonnellate, con una riduzione del 35% rispetto alla quantità del 2015. Nel 2017 – ha concluso Stefenello – si completerà la fase di monitoraggio statistico, con un invio del flusso dei dati più preciso da parte del gestore e ciò consentirà di dare attuazione alla tariffazione più puntuale sulla frazione avviata a incenerimento”.

A.B.