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Schio. “Il Ministero revochi la medaglia al Teppa”. Compatti maggioranza e opposizione

La richiesta è arrivata da tutto il consiglio comunale di Schio: il Ministero della Difesa deve revocare la medaglia al Teppa.

Dopo le polemiche dei giorni scorsi, a seguito del conferimento del prefetto di Vicenza della Medaglia della Liberazione a Valentino Bortoloso e della presenza dell’assessore Anna Donà alla cerimonia, il consiglio comunale ha visto compatte maggioranza e opposizione nel chiedere formalmente l’annullamento dell’onorificenza.

Valentino Bortoloso, detto ‘Teppa’, ha ritirato dalle mani del prefetto la medaglia in qualità di partigiano. Peccato che il ‘Teppa’ fosse la stessa persona che si è resa protagonista dell’eccidio di Schio e che nella notte tra il 6 e il 7 luglio del 1945, avesse fatto fuoco su 54 persone che non avevano ancora subito un processo, uccidendole tutte, donne e minorenni inclusi.

E oggi il problema è quella medaglia ‘al valore’, che proprio non ci doveva essere.

Alla richiesta di spiegazioni di Giovanni Battistella, capogruppo del Pd in consiglio, sul perché sindaco e assessore abbiano dichiarato ai quattro venti di non saperne nulla, ha risposto il sindaco Valter Orsi, citando due comunicati del Ministero della Difesa che provano il non coinvolgimento degli enti locali nella decisione dei nomi da premiare.

“Se avessimo saputo non avremmo accettato né partecipato alla celebrazione – ha spiegato Orsi – Anna Donà è andata perché quel giorno era libera lei, ma con la stessa ‘ignoranza’ della gravità del fatto, avrei potuto andarci io o qualsiasi altro assessore”.

Un’affermazione che non ha convinto Battistella, ma che traspariva sincera dalle parole del primo cittadino, che non ha negato la propria responsabilità sul fatto di non essersi informato a dovere, ma ha condiviso questa mancanza anche con lo stesso Prefetto Eugenio Soldà.

“Nei comunicati del Ministero è scritto chiaramente che gli enti locali non sono stati coinvolti nelle nomine dei premiati – ha spiegato Orsi – Mi sono confrontato con i colleghi sindaci di Torrebelvicino e San Vito di Leguzzano e nemmeno loro erano stati informati su chi fossero i loro concittadini premiati con la Medaglia della Liberazione. Lo stesso era accaduto l’anno scorso. Dovevo informarmi prima e invece l’ho fatto a posteriori. Un giornalista mi ha informato che era già successo. Il ministero aveva insignito di onorificenza alcuni esuli dell’Istria, nonostante in mezzo a loro ci fossero quattro persone dichiarate ‘criminali di guerra’. Il Ministero ha fatto lo ‘scarica barile’ dando la responsabilità alle associazioni che hanno proposto i nomi. Lo definisco uno scivolone di chi ha preso la faccenda sotto gamba”.

Ferma la convinzione del primo cittadino di Schio di portare avanti il patto di Concordia Civica, siglato a Schio durante l’amministrazione di Luigi Dalla Via. Anche quest’anno la ricorrenza dell’eccidio sarà celebrata con una messa solenne, in segno di pace, come avviene da anni.

“Sono felice di sapere che anche la sinistra scledense e tutto il consiglio comunale sono d’accordo che questa medaglia non è giusta – ha sottolineato Orsi – Ora procederemo con formale richiesta al Ministero della Difesa di rivalutare la scelta e revocare l’onorificenza”.

A.B.