Guerra aperta ai nuovi poli della grande distribuzione che uccidono il piccolo commercio cittadino. In particolare quello di 50 mila metri quadrati prospettato da una società privata che fa capo alla Marzotto nell’area ex Lanerossi, in zona industriale a Schio. È sostanzialmente la posizione dei sindaci e dei commercianti emersa durante il convegno organizzato lunedì mattina al Lanificio Conte dalla confcommercio di Schio sul tema del futuro del commercio nell’Alto Vicentino.
Avere un pensiero strategico più ambio che vada oltre i confini comunali è la necessità sulla quale tutti concordano, per far sì che i territori siano competitivi e possano contrastare la nascita dell’ennesimo ‘mostro’ commerciale ai confini delle città e dei paesi.
‘Sarà un braccio di ferro – ha commentato il sindaco di Schio Valter Orsi, intervenuto a proposito della possibile nascita del polo commerciale nella ex Lanerossi – e come sindaco posso fare poco, visto che la legge è chiara al riguardo: oltre un determinato numero di metri quadrati non ho voce in capitolo. Noi faremo la nostra parte come amministrazione, ma tutti devono fare la loro, per questo è importante fare rete. È impensabile che il comune si debba mettere sempre in prima linea per tutti’.
Intervenuto a spalleggiare il collega anche il sindaco di Thiene Giovanni Casarotto. ‘Ho sentito bene – ha detto – la frustrazione di Orsi, e la condivido pienamente. Siamo prigionieri di normative astruse ed i comuni non hanno autonomia al riguardo. Siamo al punto che i sindaci non possono aver voce nelle liberalizzazioni delle licenze, nelle aperture domenicali, nella tipologia di esercizio, sebbene siano loro a conoscere la città a fondo. È facile dire: opponetevi! Si va in causa per anni, e in conclusione finiamo per perderla. Senza parlare delle zone degradate in centro, dalle quali potrebbero nascere nuovi esercizi, ma che al momento fanno gola a pochi’.
Marta Boriero