E’ di questi giorni la notizia che l’impianto comunale di atletica di Via Riboli è stato affidato alla gestione dell’Asd Novatletica Città di Schio, con annesso tariffario e linee guida per gli accessi. Non mancano però le voci contrarie al provvedimento, dal momento che per la scelta della società affidataria l’Amministrazione comunale sembra aver consultato solamente una piccola fetta di utenti del campo, trascurandone altri e creando diffuso malcontento, soprattutto per la rigidità delle nuove norme.
Per questo motivo i rappresentanti delle tante piccole realtà sportive che fruiscono dell’impianto di atletica e dicono di non aver avuto voce nella decisione si sono riuniti elaborando una serie di controproposte inviate negli uffici di Via Pasini. “Non vogliamo la luna, ma disapproviamo fortemente il fatto che oltre a Novatletica, Atletica Schio e Lanzi, nessun altro utente del campo sia stato interpellato – ha dichiarato Urbano Fontana, portavoce del gruppo – quanto meno anche solo per un contributo consultivo sul destino da dare alla gestione dell’impianto”.
Inoltre secondo i firmatari delle controproposte, che stanno raccogliendo numerose adesioni allo stadio in questi giorni, il piano tariffario e gli orari di apertura stabiliti e concordati con Novatletica scoraggerebbero l’utilizzo di una larga fascia di persone, soprattutto per i tanti che usufruiscono dell’impianto in maniera occasionale. “Abbiamo perciò presentato, al Comune e al gestore, una serie di controproposte – prosegue Fontana – assolutamente contrattabili, per rendere più elastico e garantito il diritto di accesso all’impianto (art. 24 della Legge regionale 8/2015), ad esempio tariffe leggermente più basse e con possibilità di ‘abbonamenti’ mensili, trimestrali, semestrali oltre che annuali, oltre alla revisione delle fasce di età – ha continuato – infatti è ovvio che la maggiore flessibilità garantirebbe un introito maggiore al gestore che usufruirebbe anche di utenti occasionali che altrimenti sarebbero scoraggiati.”
Infine un pensiero va ai lavoratori, dato che una delle proposte riguarda l’apertura dello stadio in pausa pranzo, “unico momento che tanti hanno per allenarsi, dato che le attuali disposizioni orarie prevedono la chiusura dell’impianto dalle 12 alle 15. Speriamo ci ascoltino – ha concluso Fontana – perché se discuteranno vorrà dire che c’è la volontà di far vivere il campo e garantirne l’uso ai cittadini”.
Secondo Aldo Munarini, assessore allo Sport, si tratta di una fase temporanea, destinata ad evolversi in modo positivo nel momento in cui, grazie all’assegnazione ad un ente gestore grazie ad un bando di gara, ci potranno essere nuovi investimenti nella struttura.
Federico Pozzer