“Amicizia”: è stata questa la parola più volte ripetuta domenica mattina durante la cerimonia per il ventennale del gemellaggio tra le città di Schio e Pétange. Una cerimonia sobria ma molto sentita, quella che ha avuto da sfondo la sala consigliare del Municipio scledense, dove è stata accolta la delegazione lussemburghese guidata dallo “storico” amministratore Roland Bréyer, vicesindaco di Pétange, assieme ad un gruppo di concittadini, tutti appartenenti agli Amis des jumelages (“Gli amici dei gemellaggi”).
A dare il benvenuto alla trentina di persone che sono ospiti in città sono stati il sindaco Luigi Dalla Via, il presidente del Consiglio comunale Dario Tomasi, il consigliere regionale ed ex sindaco Giuseppe Berlato Sella e Adriano De Rigo, presidente del CREUS (l’associazione di Schio che cura le relazioni europee). Presenti in aula anche tanti cittadini, rappresentanti della giunta e del consiglio comunale, compresi alcuni amministratori, che nel novembre 1992 accompagnarono il sindaco a Pétange per siglare il patto di amicizia. A chiudere la cerimonia – che è stata l’occasione per ricordare i valori di questo gemellaggio e rinnovare l’impegno comune a proseguire la strada intrapresa – uno scambio di omaggi simbolici per rinsaldare questo nuovo, cordiale incontro.
“Nel 1992 le nostre città hanno sottoscritto un documento che conteneva l’impegno a favorire gli scambi e gli incontri per costruire una nuova Europa: dopo 20 anni possiamo dire che quell’impegno è stato mantenuto – ha ricordato Dalla Via – In quel documento c’era poi scritto: ‘l’Unione Europea è impresa necessaria, di pace e prosperità’. Da allora sono cambiate molte cose nella nostra Europa: ci si muove senza documenti e abbiamo
“Un gemellaggio in un certo senso assomiglia ad un matrimonio – ha aggiunto poi Roland Bréyer, che ha così portato anche il saluto del sindaco Pierre Mellina, trattenuto in patria per le nozze dell’erede del granduca, il principe Guillaume, con la contessa belga Stéphanie de Lannoy – “ ma, per altri versi un gemellaggio è anche un rapporto molto più complesso, perché parte da un impulso politico, come è successo alle nostre due comunità, ma che poi deve camminare sulle gambe dei cittadini e delle loro associazioni: che devono acquisire, gli uni verso gli altri, quelle virtù, stima, simpatia, fiducia, rispetto e cordialità che in questi venti anni abbiamo insieme, con piacere, registrato”.