“Tolleranza zero, è ora che i Sindaci denuncino i Prefetti e tutelino i cittadini visto che lo Stato non lo fa”.
Alessandro Gori, capogruppo consiliare della Lega Nord di Schio e noto avvocato, torna sul caso ‘emergenza profughi’ con “la voglia di ribellarsi” a quella che lui definisce “una discriminazione bella e buona tra italiani e migranti in difficoltà” e la competenza di uomo di legge che ha trascorso anni a spulciare codici e cavilli.
La scintilla che ha fatto incendiare Gori è la minaccia che la Prefettura di Vicenza ha fatto al Comune di Schio. “Il Sindaco Orsi è andato all’incontro per trattare sull’imposizione di 230 profughi che, secondo il Prefetto, avrebbero dovuto essere ospitati a Schio – ha spiegato – Senza mezzi termini ci è stato comunicato che se avessimo detto ‘no’, la Prefettura sarebbe passata alle maniere forti, di fatto espropriando il Comune di alcuni immobili individuati come ‘case di accoglienza’. Questa è una minaccia anti-costituzionale e i Sindaci non possono accettarla”.
Secondo l’avvocato quindi, se da un lato chi sta in alto vuole usare la coercizione per “fare quello che vuole”, dall’altro è ora che Sindaci e cittadini facciano cordata per dire ‘basta’ ad una situazione che, secondo lui, “ribolle in una pentola a pressione che è pronta ad esplodere”.
Gori attacca a muso duro Stato e Prefetture: “Lo Stato Italiano si comporta da criminale nei confronti dei cittadini – ha sottolineato – e i Sindaci adesso devono avere il coraggio di fermarsi e denunciare, nel vero senso della parola, i Prefetti che minacciano l’esproprio di immobili di proprietà del Comune”.
Secondo Gori, se un Prefetto esercita il ‘diritto di esproprio’ verso il Comune, commette un reato avallato dal benestare dello Stato. Ma l’avvocato ci va ancora più pesante e quando parla di legge si interroga sul “perché vengano fatte tante discriminazioni tra profughi stranieri e cittadini italiani, contravvenendo così alla Costituzione che sostiene che i cittadini sono tutti uguali”. Gori ha commentato: “La Protezione Civile si è mossa immediatamente per sistemare La Colonia del Comune di Schio a Valli del Pasubio. Stanno mettendo a norma impianti e allacciamenti a tempo record. Allora chiedo, se un cittadino italiano chiede di mettere a norma un suo immobile, oltre a doverselo pagare, deve anche aspettare settimane o mesi perché venga dato l’ok per i lavori. Ha senso questa differenza di trattamento? A questo punto la Protezione Civile dovrebbe intervenire per tutti, a tempo record, per sistemare impianti e allacciamenti e i cittadini dovrebbero protestare per richiedere trattamenti uguali. Perché in 24 ore ai profughi viene concesso tutto, compreso vitto e alloggio, quando invece a un cittadino italiano che ha pagato le imposte per una vita, se si trova in difficoltà non viene garantito lo stesso trattamento? Inoltre – ha continuato – perchè se un cittadino normale nega la patente o i documenti alle forze dell’ordine viene denunciato, mentre un profugo, che negando i documenti diventa a tutti gli effetti clandestino, viene rimesso in libertà come se nulla fosse?”
Il ‘tolleranza zero’ di Gori punta dritto alle istituzioni e non ammette mezze misure. E quando l’avvocato punta il dito conto ‘chi sta in alto’ non risparmia nemmeno chi da questa situazione ne trae beneficio. “E’ chiaro che da questa ‘emergenza profughi’ c’è chi trae un beneficio economico – ha concluso – e che si tratti di malavita, di associazioni o di politici che non tutelano i cittadini, fa poca differenza. Dal ‘caso profughi’ ci sono molti che ci guadagnano e quando la Prefettura minaccia espropri compie un reato. E’ arrivato il momento di dire basta”.
Anna Bianchini