Dopo il lungo e complesso periodo di restrizioni e confinamenti, imposto dalla pandemia, nell’anno scolastico in corso i ragazzi hanno finalmente potuto ‘respirare’ nuovamente il clima di socialità, interazione, collaborazione e didattica in presenza, peculiare della ‘buona’ scuola.
In particolare, tre classi quarte dell’Itis ‘Silvio De Pretto’ di Schio, degli indirizzi di biotecnologie ambientali e sanitarie, quell’aria corroborante l’hanno respirata a pieni polmoni, in tre giornate, a fine aprile, a Posina, godendo di un’esperienza di vita collaborativa e divertente, oltre che di formazione didattico-laboratoriale sul campo.
Coordinati dai docenti referenti del progetto, gli alunni sono stati coinvolti in attività di analisi ambientale inerenti la valutazione della qualità dell’acqua e dell’aria, anche attraverso una passeggiata storico naturalistica sui sentieri della Grande Guerra nel comprensorio di Monte di Malo. Grazie a questa esperienza immersiva, i ragazzi hanno potuto approcciare attività varie e strategiche, quali lo studio dei licheni come indicatori della qualità dell’aria, il prelievo dell’acqua del torrente, utile poi al suo studio allo stereoscopio dei macroinvertebrati e al calcolo dell’IBE (Indice BioticoEsteso).
Per quanto attiene l’analisi chimica, sono stati misurati i principali parametri, grazie all’impiego di una sonda multiparametrica e di uno spettrofotometro portatile. In particolare, i ragazzi dell’indirizzo di biotecnologie sanitarie hanno fornito un contributo incisivo nell’analisi chimica dell’acqua minerale.
Oltre ai risvolti teorici e pratici, le giornate, accompagnate da un meteo oltremodo favorevole, hanno potuto configurarsi quali preziosa occasione di convivenza, contatto e gioco, in autogestione e con senso civico, dato che gli alunni hanno offerto un aiuto in cucina per i pasti e si sono occupati del servizio a tavola e delle pulizie.
E infine, dopo cena, il ritrovo davanti al falò è divenuto un appuntamento irrinunciabile: una bella metafora di come l’istruzione possa costituirsi di dinamiche partecipative, emozionanti e coinvolgenti. Qualcuno diceva che insegnare assomiglia proprio ad accenderlo e ad alimentarlo quel fuoco, nel cuore e nella mente dei futuri protagonisti della società.
di Redazione AltoVicentinOnline