Sono 300mila euro nuovi di zecca quelli che arriveranno a Sarcedo per ridurre i consumi,  abbassare le bollette e mettere in sicurezza la discarica Corsea.

Al Comune infatti la Regione Veneto ha assegnato 40mila euro finalizzati alla riduzione dei consumi per finalità sociale, 99.989 euro per ridurre l’inquinamento luminoso e 150mila per far fronte alle iniziative di monitoraggio e messa in sicurezza della discarica.

Sarcedo aveva partecipato al bando per ottenere 50mila euro per la riduzione dei consumi della palazzina del centro socio culturale. Ne sono stati assegnati 40mila e saranno usati per sostituire la caldaia con una a condensazione ad alta efficienza e per l’installazione di un impianto fotovoltaico da 5 Kw. Grazie a questi interventi il Comune prevede un risparmio variabile di circa 17.600 euro sull’energia elettrica e una riduzione dei gas serra pari a 88.670 kg di Co2 l’anno.

L’inquinamento luminoso verrà invece diminuito del 59,21% grazie ai 99.989 euro che saranno investiti in nuova tecnologia e che porteranno il consumo annuo dagli odierni 677.916,69Kw l’anno a 276.538,15Kw l’anno.

“Stiamo investendo per rendere più efficienti gli immobili – ha spiegato Luca Cortese, Sindaco di Sarcedo – Sono soddisfatto di aver ottenuto questi finanziamenti. Il risparmio garantito dai nuovi investimenti – ha concluso – ci permetterà di diminuire le bollette ai cittadini”.

Dopo il fallimento del Consorzio Corsea, che gestisce la discarica, Sarcedo si trova ad affrontare una situazione di emergenza visto che la cava presenta il bisogno di essere messa in sicurezza e deve essere gestita fino alla nuova di un nuovo ente che la prenderà in carico. La Regione è intervenuta con 150mila euro. Stefano Fracasso, consigliere regionale del Partito Democratico, invocando garanzie ambientali e a tutela della salute pubblica, ha commentato: “Una scelta fondamentale per tenere alta l’attenzione e vigilare su questo sito per rifiuti speciali. Questi fondi sono prima di tutto una risposta alle richieste dei cittadini e degli amministratori che si trovano di fronte ad una situazione resa delicata e complessa anche per le difficoltà economiche della società che gestiva la discarica. Anche per questo ho presentato questa mattina un’interrogazione urgente alla giunta regionale per chiedere informazioni in merito alle misure che si intendono mettere in campo nella fase post-operativa visto che né l’autorizzazione, del 1990, né la convenzione fatta a suo tempo con il Comune prevedono precise garanzie ambientali e di tutela della salute”.

Anna Bianchini

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