E’ stato presentato alla Commissione Europea il progetto NOVISWAT “Rural and Urban Lands of NOrth VIcenza Province under a Sustainable WATER management”. La proposta, candidata nell’ambito del programma Life, ha come capofila il Comune di Santorso e come partner il Comune di Marano, Veneto Agricoltura, Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta e Dipartimento T.e.S.A.F. dell’Università di Padova. Obiettivo del progetto è dimostrare, attraverso la realizzazione di interventi pilota, che è possibile mettere in sicurezza la pianura da eventi alluvionali attraverso una molteplicità di interventi diffusi nei territori pedemontani, creando benefici anche per chi li realizza.
Con un budget complessivo di 2.312.962 euro – finanziato al 60% dalla Commissione Europea – il progetto intende realizzare interventi dimostrativi in aree urbane e rurali dei Comuni di Santorso e Marano Vicentino, percorsi formativi per gli adulti ed educativi per i giovani, favorendo la sensibilizzazione di tutti gli attori del territorio sul tema della ritenzione idrica. La tesi di fondo del progetto, infatti, è che per evitare che si ripetano le devastanti alluvioni degli anni passati, la corsa dell’acqua verso valle vada rallentata. Da qui, la necessità di realizzare strumenti di ritenzione idrica che spaziano da sistemi urbani di drenaggio sostenibile a micro-bacini a vantaggio delle attività agricole.
«Con questo progetto – ha spiegato il Sindaco di Santorso Franco Balzi – ci candidiamo a diventare uno dei territori europei di riferimento nel campo dell’adattamento ai cambiamenti climatici. Siamo partiti – ha raccontato il primo cittadino orsiano – da una foto simbolo, quella di Piazza Matteotti, a Vicenza, invasa dall’acqua, con il Teatro Olimpico minacciato. Ci siamo chiesti come possiamo contribuire, a partire dal nostro contesto, a mettere in sicurezza un patrimonio inestimabile e tutelato dall’Unesco, facendo anche in modo che vi siano dei benefici e delle ricadute positive per il territorio che viviamo. Ne è nato il progetto NOVISWAT che, con un anno di lavoro alle spalle e il coinvolgimento di tanti attori locali, è ora candidato a essere uno dei progetti finanziati dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Life».
Tanti anche i soggetti che hanno esplicitato il proprio supporto al progetto: 16 Comuni (tra cui quelli di Vicenza e Bovolenta, colpiti da alluvioni), Confindustria, Confartigianato, l’Arpav, l’ATO Bacchiglione, AVS, Legambiente Veneto, il Consorzio Prisma, ANBI Veneto e l’ordine dei dottori agronomi e forestali. Un ruolo importante, sarà svolto da Coldiretti Vicenza – che contribuirà al coinvolgimento attivo del mondo agricolo – e dal Centro Idrico di Novoledo che fornirà i dati per il monitoraggio degli interventi progettuali.
Il progetto è ora entrato nell’iter di valutazione della Commissione Europea. Le graduatorie sono attese per metà 2016. «Nel frattempo – ha concluso il sindaco Balzi – non possiamo che ringraziare i partner di progetto, che hanno dato un contributo fondamentale alla scrittura della proposta, apportando idee, proposte e passione. Un impegno che speriamo di vedere premiato».