Sarà stato l’effetto di una influenza che quest’anno è stata devastante per molte persone costrette a letto anche per venti giorni e costrette a fare ricorso alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale di Santorso, dove si sono registrate ore di estenuante attesa in sala d’aspetto. ‘Il calendario ha visto cadere tutte le feste nel bel mezzo della settimana, creando una situazione pesante per tanti cittadini che non hanno potuto usufruire appieno degli ambulatori dei propri Medici di Famiglia – spiega l’ufficio stampa dell’Ulss 4 – . Si è creato un effetto a catena e in crescendo. Più passavano i giorni e più aumentava la pressione e la richiesta di assistenza nel Pronto Soccorso e nel Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica Festiva e Notturna). Duemilacinquecentotrentadue accessi in Pronto Soccorso, dal 24 dicembre 2014 al 6 gennaio 2014, a cui si aggiungono i trecentootto accessi pediatrici “filtrati” dall’infermiere di triage e direttamente inviati in ambulatorio pediatrico.
“Nonostante non sia ancora arrivato il picco influenzale, atteso per fine gennaio – racconta Aldo Dibello, Direttore del Pronto Soccorso dell’Ospedale Altovicentino, l’aumento degli accessi è stato mediamente del 20/30 per cento, con punte fino al 50%. Il massimo si è avuto il 5 gennaio con 226 accessi, ma quota 200 è stata toccata altre volte, contro una media di 155 accessi quotidiani (non conteggiando i ritorni per il completamento degli accertamenti, esami e visite specialistiche)”.
“Tant’è – sottolinea Dibello – che si è trattato quasi sempre di aumenti che hanno riguardato i codici cosiddetti minori (verde e bianco) e un accesso concentrato nelle fasce orarie tipiche degli ambulatori, dalle 9,00 alle 12,00 a e dalle 15,00 alle 18,00.”
Un fenomeno non solo altovicentino, ma diffuso un po’ in tutta Italia, dove la cronaca ha registrato anche momenti di difficoltà e di tensione per garantire la risposta ai cittadini. Pochi giorni fa, a parlare della situazione d’emergenza che si sta registrando per via di un’influenza che sta lasciando indenni davvero poche persone in Veneto, era stato l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, che aveva parlato di numeri altissimi di cittadini che avevano mandato in tilt i pronto soccorso, chiamati a svolgere un servizio fuori dalle solite portate.
“Da noi è andata meglio – afferma soddisfatta Daniela Carraro, Direttore Generale– e di questo voglio ringraziare in primo luogo tutto il personale che ha risposto con grande professionalità ad un aumento così imponente di accessi. Direi che qui non è mai Natale: gli operatori del Pronto Soccorso e di tante altre strutture della sanità e non solo, sono al loro posto di lavoro mentre gran parte della popolazione trascorre le festività in famiglia.”
Bene hanno risposto i reparti ospedalieri che sono riusciti ad accettare in entrata quei trecentocinquantasette pazienti che hanno avuto bisogno di un ricovero.
“Vorrei – conclude Dibello – in questo momento di consuntivo, ringraziare anche tutti gli utenti che in questo periodo, a causa dell’aumento di accessi, hanno dovuto pazientare di più. In altre circostanze abbiamo a volte registrato delle reazioni e delle proteste. Adesso hanno compreso quasi tutti che il Pronto Soccorso c’è sempre, che fornisce sempre una risposta alle loro esigenze di salute, ma che può capitare, quando si accede a codici minori, quindi per patologie meno importanti, di dover attendere.”
Nel 2014 gli accessi complessivi al pronto soccorso sono aumentati rispetto all’anno precedente, passando da cinquantaseimila circa a cinquantasettemila circa.
NUMERI RECORD PER LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE
‘Oramai quel numero verde 800 239 388 lo conoscono tutti – fa sapere la Ulss 4 – . E’ il call center gratuito della Continuità Assistenziale, cioè la ex guardia medica festiva e notturna. Nei 14 fatidici giorni delle festività lo hanno formato oltre tremilacinquecentoottantaotto utenti. Un fiume di cittadini che nelle ore serali e notturne e, per 24 ore su 24, nei giorni di chiusura degli ambulatori medici, hanno chiesto assistenza ai medici della continuità assistenziale, a volte per problematiche minori, ma a volte per quelle più importanti. E sono stati gli stessi medici che di fronte a situazioni che avevano necessità di un risposta specialistica complessa, hanno inviato i pazienti ai pronto soccorso.
La giornata da record è stata il 27 dicembre 2014 quando hanno chiamato quattrocentoventitre cittadini. Altra giornata “nera” il 5 gennaio 2015 con trecentoquarantanove chiamate per ottenere assistenza’